In un passato ormai remoto, gli anni ‘40 e ‘50, gli esordi a Bagheria dello hobby del giardinaggio, raccontato dal nostro Professore Antonino Russo.
Negli anni quaranta e cinquanta a Bagheria le persone utilizzavano il terrazzo per sistemare un recipiente con la terra che potesse contenere un alberello da frutta. Non se ne produceva molta di frutta,ma le poche unità che produceva sembrava avessero un sapore particolare. Forse non avevano un sapore spiccato, ma il fatto che la frutta era stata prodotta da una pianta sistemata nel terrazzo di casa, le dava un sapore particolare. Ovviamente non si trattava di guadagnare qualcosa: quello che si otteneva era talmente poca cosa che non valeva la pena perdere tempo appresso a questa coltivazione. Il frutto lo vedevi nascere, crescere, aumentare di volume millimetro per millimetro. Alla fine vi era la soddisfazione di vedere qualcosa nata e cresciuta sotto i tuoi occhi. Quelli che tutti preferivano erano gli alberelli di limoni. Erano quelli che si accontentavano di uno spazio minimo ma producevano poco o niente. Stavano la, come si diceva allora, per figura.
Chi disponeva di un terrazzo grande e poteva sistemare recipienti che potevano contenere molta terra, poteva produrre piante di discreta grandezza. Era diffuso anche l’albero di fico. Esso, comunque era una rarità perchè il terrazzo era riempito di piante da fiori. I fiori proliferavano magnificamente. Le signore del vicinato facevano a gara fra chi avesse il terrazzo più elegantemente fiorito. Alcune persone provavano persino a coltivare piante di fiori rari. Esse non sempre facevano una buona riuscita a causa del clima incostante. Per le signore vi era il dilemma “Coltivare piante da fiori o da frutta? Questoera il problema
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