Gio. Nov 21st, 2024

Un ricordo del Professore Antonino Russo, che manca dalla città da qualche anno e al quale però non abbiamo riferito la fine fatta dai quei locali.

Quando io ero piccolo (tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta) la Piazza Indipendenza aveva due denominazioni:
‘U chianu e ‘a cucina economica.
La prima denominazione derivava dal fatto di essere uno spazio pianeggiante con il fondo sterrato alquanto irregolare. Dalla mattina alla sera lo spazio era utilizzato per effettuare partite di calcio, a volte con un numero imprecisato di giocatori. Quasi tutte le partite venivano interrotte da furibonde zuffe per l’assegnazione di un gol, dal momento che le porte erano delimitate da due pietre poste a terra che non potevano dare alcuna precisa indicazione se la palla era entrata nella improvvisata porta. Le persone che abitavano intorno alla piazza protestavano ogni giorno perchè i ragazzi gridavano dalla mattina alla sera e davano fastidio.

La seconda denominazione dipendeva dal fatto che all’epoca della prima guerra mondiale, in una costruzione sorta in corrispondenza della odierna via Di Pasquale, vi era una cucina che praticava prezzi popolari, quindi una cucina economica, ovviamente a detrimento della qualità. Vero è che nell’acquistare generi alimentari in discreta quantità si otteneva un buon prezzo al mercato, ma è vero anche che venivano acquistati prodotti scadenti perché costavano meno.
Queste due denominazioni hanno resistito in tutti questi anni.
Ancora oggi c’è chi non sa che quella è piazza Indipendenza e continua ad appellarla con uno dei vecchi nomi.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.