La mancanza di personale medico, la vicenda della postazione 118 e le rimostranze dei residenti, completano il quadro di un fallimento annunciato.
Nei giorni scorsi avevamo riferito di alcune testimonianze di numerosi utenti, verificate poi personalmente, sull’assenza di dottori per intere giornate al Presidio di Emergenza Territoriale di via Capitano Luigi Giorgi, presentando la vicenda come un ulteriore scandalo della sanità locale, che non fa ben sperare nelle future strutture che si stanno realizzando a Bagheria.
Casa della Salute e Casa di Comunità, quest’ultima a Palazzo Busetta, di proprietà del Comune (soldi dei cittadini) sulle quali pesa la gestione e l’assenza cronica di personale che si sta evidenziando in queste settimane anche grazie alle nostre denunce di cui potete leggere qui.

Siamo abbastanza certi di potere ritenere il trasferimento della postazione 118 di Santa Flavia, con ambulanza medicalizzata, cioè con la presenza di un dottore a bordo, pronta e inefficace risposta all’assenza di dottori al PTE.
La nuova postazione ne condivide i locali, ma non l’accesso, e seppure era prevista a Bagheria, nessuno si immaginava che il presidio fosse tolto ad una altra cittadina limitrofa che ora ne piangerà le conseguenze. Il Sindaco di Santa Flavia Giuseppe D’Agostino, lamenta inoltre l’assoluta assenza di comunicazione o di confronto su questa operazione, con il rilascio di locali messi a disposizione gratuitamente dall’amministrazione flavese, in un territorio in cui quella presenza faceva la differenza.
Veramente strano invece il silenzio del sindaco, ma soprattutto del vicesindaco di Bagheria (quest’ultimo dipendente ASP), che evidentemente, se non c’è modo di fare propaganda politica, sulla mancanza di medici al PTE nella città che loro amministrano e sui relativi disagi ai cittadini, non hanno nulla da dire o poco gli importa. A meno che lo spostamento non sia stato magari suggerito proprio da loro, E nessuno dica che non è competenza del sindaco, perché su casa della salute e casa di comunità (spacciati più volte mediaticamente per ospedali), ci hanno fatto fior di campagna elettorale, prendendosene i meriti; ne condividano ora le sventure o ammettano di avere detto min…tone orbe!

Sulla vicenda intervengono anche i residenti della zona su cui insiste il presidio sanitario.
“L’apertura del PTE in struttura condominiale – si legge nella nota – ha cambiato radicalmente le abitudini di noi residenti, chiamati a subire, ancora una volta una decisione non voluta e caduta sulle nostre teste de imperio, costretti a sopportare non solo i suoni di ambulanze a sirene spiegate ma anche le urla, il vocio e spesso anche le aggressioni degli operatori sanitari.
Talune volte si assiste dai propri balconi, anche alla morte di quella povera gente che non arriva in tempo in struttura per le cure del caso e resta inerme senza vita all’interno del mezzo di trasporto.”

“I giorni prefestivi e festivi la guardia medica pediatrica, attigua ai locali del PTE – continuano i condomini – viene presa d’assalto dai genitori con relativi figli minori, lasciando presagire al disagio che creano (e che subiscono data l’assenza di spazi adeguati) tutto il giorno con la loro presenza in strada sottostante il fabbricato. Per completezza di tutta la situazione, in questi giorni, sempre nello stesso condominio, piano terra, lato opposto, hanno trasferito la postazione del 118 con relativo parco ambulanza. Naturalmente a farne le spese ancora una volta sono i residenti – conclude il comunicato – molti dei quali, anziani e spesso malati, che ogni santo giorno vengono catapultati, senza volerlo, in questo particolare clima di strana vitalità sociale. Sappiamo, perché avvenuto in altre occasioni, in cui era a rischio persino la sicurezza dei residenti, quanto sia stata difficoltosa la sensibilizzazione delle istituzioni preposte, ma ci auguriamo possa essere presa in considerazione la possibilità del trasferimento di detti servizi in locali idonei a strutture sanitarie.”
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