In una nota diffusa dalla segreteria locale, si lamenta “la mancanza di progettualità e visione, con una gestione che sembra navigare a vista”. Una peculiarità di questa amministrazione che pare proprio vivere della necessità di dare risposte, da un lato (in maniera infantile) ai detrattori, dall’altro ai sostenitori che non può permettersi di deludere.
“Ci dispiace constatare l’atteggiamento distratto e approssimativo del Sindaco e dell’amministrazione comunale nei confronti della festa del nostro Santo patrono, San Giuseppe.”
Si legge nelle nota diffusa ieri dalla segreteria locale della Democrazia Cristiana, che nonostante i legami genetici con il primo cittadino di Bagheria, pare rappresentare (per qualcuno sorprendentemente), l’unico baluardo non pretestuoso e centrato, contro lo strapotere locale della compagine Tripoli, in cui c’è chi legge non incarnazione di istanze civiche ma di interessi vari che non tardano e non tarderanno a palesarsi presto.
“La festa di San Giuseppe dovrebbe essere un evento di punta, che metta in risalto l’aspetto religioso, ma anche culturale, artistico, enogastronomico e turistico. Un evento che coinvolga le eccellenze locali, le associazioni, le parrocchie, le confraternite, i commercianti, gli artigiani, i ristoratori, gli albergatori e i tour operator sin dalla fase di ideazione e progettazione – proseguono gli scudocrociati bagheresi – e deve prevedere la partecipazione di tutti e deve essere occasione d’inclusione sociale non dimenticando il coinvolgimento anche dei soggetti più fragili, prevedendo attività che li vedano protagonisti e predisponendo un servizio di mobilità che permetta la partecipazione degli eventi in piazza.
A questo proposito, riteniamo necessario la creazione di un tavolo tecnico coordinato da una direzione artistica competente che possa garantire una pianificazione accurata e una visione condivisa. Investire in cultura ed eventi significa molto più che “portare il cantante o l’artista ” è necessario un approccio integrato e professionale.
Non possiamo accettare che il programma della festa venga presentato a pochi giorni dal suo inizio. Questo dimostra una mancanza di organizzazione e di rispetto per l’intera comunità.”
“Visto le ultime dichiarazione del Sindaco – conclude il comunicato stampa – in merito ad un suo atteggiamento di condivisione e di dialogo, ci auguriamo che si possa tenere conto di questi nostri suggerimenti per migliorare in futuro la pianificazione e l’organizzazione di questo importante evento, nel rispetto della tradizione e dell’innovazione.”
E non saremmo L’inchiesta di Bagheria se non aggiungessimo una nostra chiosa: sarebbe opportuno anche affidare gli eventi garantendo una reale rotazione dei fornitori di servizi. Scegliere sempre gli stessi, potrebbe ingenerare un’idea di scelta per clientela, e crea di fatto un regime di monopolio, lasciando adito a dubbi per la vicinanza di questi operatori ad alcuni esponenti della giunta. Una brutta immagine che apre brutti ricordi di quando si veniva scelti per essere amici degli amici.
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