Mar. Set 17th, 2024

I consiglieri comunali della compagine scudo crociata avviano una interrogazione al sindaco e all’assessore al ramo sull’emergenza idrica in città.

La crisi idrica e lo stato delle campagne e dei terreni bagheresi è una emergenza comune a moltissimi cittadini ma non è evidentemente una priorità per questa amministrazione.
Che qualcuno a Mongerbino ottenga acqua per amicizia e sodalità politica con chi di fatto gestisce la condotta, non consola chi nella stessa zona non è stato interessato dai provvedimenti presi, per poche decine di metri di tubi a spese proprie.
La settimana scorsa avevamo chiesto da questa pagina virtuali la ricognizione di tutti quei pozzi pubblici e privati in disuso o in uso da mettere a disposizione della comunità agricola tutta e non solo, con un articolo che potete rileggere qui.

I consiglieri comunali della Democrazia Cristiana, Sergio Cannizzaro e l’Avvocato Maria Grazia Lo Cascio, hanno presentato ieri una interrogazione al sindaco e all’assessore al ramo propio sullo stato d’opera degli interventi in favore di questa emergenza e sulla possibilità di utilizzare quei pozzi.

Si legge nella mozione urgente:

L’emergenza idrica è divenuto un costante problema sul nostro territorio così come su tutta l’isola, poco o niente è stato fatto per affrontarla soprattutto  nei periodi estivi. Tale situazione si ripercuote sia sulla salute dei cittadini e sull’igiene pubblica che sulle attività turistiche ma,in particolare sulla produzione agricola oramai allo stremo, con il rischiodi perdere la produzione ortofrutticola ed agrumicola.

Tenendo conto – prosegue il documento –dell’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 1084 del 19 maggio 2024 – Primi interventi urgenti di protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di deficit idrico in atto nel territorio della Regione Siciliana, e della delibera del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2024 che ha dichiarato lo stato di emergenza per dodici mesi nella Regione Siciliana a causa della grave siccità in corso, si chiede con urgenza, l’avvio di  un tavolo Tecnico per valutare soluzioni al problema, in particolare per il settore agricolo che, ad oggi, è molto penalizzato, stante la mancanza di acqua per l’irrigazione;
l’utilizzo immediato dei tre pozzi potenzialmente fruibili per fini irrigui e precisamente: quelli di Zona Sant’Isidoro, Zona Case Lorenzo e Zona Stadio nonché la ricerca di fondi per la loro riattivazione;
la mappatura dettagliata dei pozzi esistenti, distinguendo tra quelli attivi, inattivi e in disuso; la valutazione  dello stato di manutenzione e funzionalità dei pozzi attivi;
la quantificazione delle risorse: determinare la capacità di estrazione di ogni pozzo e la qualità dell’acqua disponibile;
l’utilizzo strategico dei pozzi la cui fruizione possa integrare l’approvvigionamento idrico durante l’emergenza.

La tendenza all’isolamento e la mancanza di confronto tra le parti, aggiungiamo noi, è la causa anche di una certa distanza di questa amministrazione con le istituzione regionali e nazionali, il cui rapporto si limita a piccole elargizioni utilizzate poi in modo clientelare per foraggiare una certa kultura che ha perso (proprio con questo modo di agire) tutta la valenza di sinistra che finge di avere.

Ma di questo isolamento di Bagheria ne parleremo presto in un altro articolo.
Intanto ci pare di intuire dall’ andazzo generale, che non c’è nessuna intenzione da parte di questa amministrazione, che pure si diceva pronta al dialogo, di dare ascolto a tutte le parti in causa coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti: una città paralizzata e le uniche cose che si muovono, come avevamo predetto sono concessioni edilizie e perequazioni, che vanno tutte nella stessa direzione: tutela di certi potentati. Non che stavolta qualcuno possa dire: diamogli tempo!

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