Che strana città quella che mi ospita da 28 anni, quella in cui ho cresciuto i miei figli, che solo questa realtà conoscono e ne sono parte integrante e pulsante.
Una città che si lamenta di chi fa e di chi non fa accettando chi fa male , perché è bagherese, perché non c’è alternativa, perché le cose vanno così!
NO!!! Le cose vanno così se vogliamo che le cose vadano così.
Le alternative le creiamo!
Credibili, appassionate, vere e veraci. Ma fanno paura implicano impegno, e implicano un’onestà intellettuale, che non tutti sono strutturati ad affrontare. Ci sono persone che si stanno spendendo con la propria faccia sul territorio, senza avere dietro la benché minima copertura di alcuna segreteria, alla quali ancora oggi da un lato e dall’altro si preferisce il rassicurante déjà vue.
Quanto è rassicurante sapere che si potrebbe ancora ottenere quella facilitazione, oppure quel favorino, oppure con una telefonata saltare la fila di un ufficio, ecc ecc ecc?
È più rassicurante di pensare al lavoro che ci sarebbe affinché i favorini e le facilitazioni, siano servizi normali accessibili a tutti, così che nessuno sia ricattabile nemmeno moralmente.
E questo fa paura sopratutto in certi ambienti, tanto che si sono sguinzagliati i rassicuranti ex per continuare ad avere sindaci cloni, preparati a tavolino.
Brutto è che i fermenti vivi (non quelli lattici degli yogurt) e culturali siano incapaci di riconoscere il nuovo, si fermino alle apparenze e ne scartino le prerogative, perché la paura di vincere è peggiore della paura di perdere, ma nulla fa più paura dell’impegnarsi.
Bagheria deve superare paure e malelingue e valutare bene ciò che il panorama offre.