Sab. Set 21st, 2024

I ricordi del Professore Antonino Russo si trasferiscono nel nostro borgo marinaro. Ancora gli anni antichi ci paiono ricchi di valori genuini, persi nel tempo ed in modernità di cui si farebbe volentieri a meno.

Per la festa di Aspra era molto seguita ‘a prisa ‘a ‘ntinna. Un palo di legno veniva fissato nella spiaggia tra blocchi di pietra di tufo. La punta del palo andava verso l’acqua del mare, dove raggiungeva un’acqua alta un paio di metri. A questa punta di palo veniva appesa una bandierina. I partecipanti alla gara dovevano camminare lungo il palo, nel quale era stato cosparso sapone a volontà, fino a raggiungere la punta, prendere la bandierina e portarla a riva. La gara era seguita da persone in barca e da una folla sistemata sulla spiaggia.

Qualcuno addirittura seguiva in acqua, I primi giovani (perché i partecipanti erano quasi tutti giovani) che camminavano lungo il palo cercavano di far cadere sapone dallo stesso, in modo da agevolare i successivi tentativi. I primi ovviamente fallivano perchè il sapone li faceva scivolare in acqua. Alla fine un giovane riusciva a prendere la bandierina per riportarla sulla spiaggia. A quel punto applausi e grida di gioia si sprecavano. Il premio in soldi, messo a disposizione dagli organizzatori della festa, come era logico, se lo dividevano i vari partecipanti al gioco. In fondo qualcuno riusciva ad arrivare alla bandierina perchè gli altri avevano ripulito in qualche modo il palo. Quando finiva la gara, prima che il palo venisse rimosso, alcuni ragazzi tentavano di raggiungere la cima del palo. Anche se di sapone ormai ne era rimasto poco,l’impresa era ugualmente ardua. Qualche ragazzo poco abile scivolava, battendo la testa sul palo e qualcuno di tanto in tanto si procurava qualche taglietto.

Ancora oggi la tradizione è viva per le festività dell’Addollorata.

N.d.r. Ci raccontano di tradizionali pescatori che venivano dall’Arenella e fino agli anni ‘70 venivano a condurre e installare il gioco dell’antenna al mare. Addirittura uno di questi aveva sul petto tatuato l’antenna a mare.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.