L’invito nelle parole di Vito Lo Monaco in ricordo del primo moto di ribellione dei cittadini al fenomeno mafioso.

Mercoledì 26 febbraio, numerose associazioni, giovani studenti provenienti da diversi istituti, esponenti a vario titolo della società civile, insieme ad istituzioni ed Enti locali del comprensorio si riuniranno alle 9:00 a Villa Garibaldi nei pressi della piazzetta Vittime della Mafia a Bagheria per il corteo che si snoderà lungo la Strada Provinciale 88 per giungere a Piazza Madrice a Casteldaccia intorno alle 11:30

Percorrere quello che era il sentiero di collegamento dei mafiosi tra le cittadine comprese nel cosiddetto triangolo della morte, proprio dopo l’operazione della DDA dei giorni scorsi, che ribadisce l’esistenza del fenomeno mafioso sempre più integrato nella gestione del potere, ha maggiore valenza.
Se qualche anno fa si poteva avvertire un clima diverso ed una risposta al fenomeno mafioso che si reggeva sull’onda lunga del cambiamento trasversale a molte forze in gioco, oggi si avverte un forte e periglioso atteggiamento quasi di indifferenza se non di negazionismo, e una superficiale assoluzione di una storia recente che non ti aspetti.
Non te l’aspetti da chi non assolve cose ben più antiche e lontane nel tempo, che oggi invece perdona quelle che chiama visioni politiche personali con una noncuranza seconda solo all’attaccamento alle poltrone.

La prima marcia del 1983 fu la rivolta cittadina contro la mafia stragista convocata dal “comitato popolare contro la mafia” promosso da un laico come me e da un prete come Scordato. Oggi la marcia è contro la mafia che non spara, ma uccide con la droga, con la corruzione e con la protezione della politica e l’economia malsane e asservite. La marcia sarà conclusa dagli interventi dei ragazzi delle scuole. La parola d’ordine: ORA TOCCA A VOI cancellare le mafie e con loro, l’ingiustizia sociale e le guerre per salvare la democrazia e la libertà.

Resta sempre aggiornato con noi. Scegli tu come: clicca sull’icona e seguici.