Che l’appalto (quello OPPORTUNO dei due) sia stato fatto rallentare per poi farlo accelerare in favore di telecamere, per la campagna elettorale ci sta(???). Il risultato: come in foto.

La vicenda del relamping a Bagheria, non è una vicenda chiara, ne c’è stata voglia di chiarirla. La farsa portata avanti da certa opposizione in una seduta di consiglio comunale convocata appositamente, ha consentito a chi doveva fermamente chiarire e restituire trasparenza alla vicenda, il nostro sindaco Filippo Maria Tripoli, di imbastire uno spettacolino, una commediola, davanti anche alle autorità che erano in platea, che piuttosto ha lasciato molti più dubbi.
Quel Progetto di finanza, è oggetto di denuncia in procura, con una inchiesta che ad oggi non risulta affatto archiviata, tanto che quella tranche di lavoro e le manutenzioni promesse tramite l’azienda in cui è socio l’ex assessore Angelo Barone di sono fermate.

Ma la campagna elettorale incombe e la gente comune queste beghe potrebbe non saperle: la zia Maria e lo zio Totò che vedono lavorare ai pali penseranno, che il sindaco è bravo, buono e bello e canta anche bene ( citazione di un proverbio yiddish n.d.r.). A lavorare oggi a Bagheria è solo la Celi energia di Santa Ninfa (TP) che ha vinto l’appalto coi fondi di Agenda Urbana, intercettati dalla precedente amministrazione, quella di Patrizio Cinque e dei 5 stelle.

Al di là di queste considerazioni è il risultato che è TERRIFICANTE!!!

In un momento in cui le strade tutte hanno bisogno di essere attenzionate, con un allarme sicurezza crescente che grida presenza, controllo del territorio e telecamere in ogni dove, la città è più buia, ma tanto più buia.
Le zone che erano illuminate a giorno sono ridotte al buio di un cono di luce insufficiente dove già da qualche notte, si nascondono presenze che in certe zone non si erano più viste.

Strade più buie anche all’altezza degli incroci e delle strisce pedonali con un pericolo aumentato per tutti.
Ma dove sono? Dove vivono i nostri amministratori? In quale universo alternativo?

La malamovida ringrazia.

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