Ven. Set 20th, 2024

Quale migliore fine per un bene confiscato alla mafia che andare nella mani dell’ANC sezione di Bagheria che sta per essere costituita.

Il primissimo atto della nuova giunta comunale di Bagheria, appena insediata è una delibera che in modo ideale suggella i rapporti tra questo Ente locale e le forze dell’ordine.
Molto ha insistito il Sindaco Filippo Maria Tripoli in due occasioni ufficiali, la proclamazione della giunta, e l’insediamento del consiglio comunale, sull’importanza della collaborazione proficua tra le autorità che insistono sullo stesso territorio. Le forze dell’ordine sono un faro per l’amministrazione, che non ha esitato a confrontarsi, in qualunque occasione, a qualunque ora del giorno e della notte, per ottenere il risultato sul territorio, che è sotto gli occhi di tutti.
A conferma del valore di questo rapporto così importante per la città, la giunta ha deliberato di concedere alla costituenda Associazione Nazionale Carabinieri di Bagheria, accogliendo la precisa richiesta da parte del Comandante Magg. Francesco Battaglia, l’immobile sito in via Ruggero Settimo 27, valutando come finalità istituzionali, quelle in statuto dell’associazione e cioè il volontariato per finalità assistenziali, sociali e culturali, come scritto nella delibera di giunta reperibile sull’Albo pretorio del Comune.
Attendiamo che l’ANC di Bagheria definisca la sua costituzione, per sapere quando le saranno consegnati i locali.
Il grande risultato, nell’essere riusciti a far sì che a Bagheria non si parli più di mafia, o che, come dice il primo cittadino, Bagheria non sia più conosciuta come città di mafia, è frutto, come ripete il sindaco in ogni occasione, dell’essere stati l’uno al fianco dell’altro, forze dell’ordine e amministrazione di Bagheria, passando dal Prefetto che è il primo e più importante contatto con cui il sindaco si sarebbe rapportato in questi anni. Quello che si è ottenuto a Bagheria, i cui risultati sono evidenti a tutti sul territorio, è figlio di questa sinergia, di questa costante collaborazione.
Ben vengano allora queste assegnazioni all’insegna della legalità ritrovata nel riuso del bene e nel messaggio di trasparenza e compatta resistenza a certi fenomeni.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.