Ven. Set 20th, 2024

Mercoledì delle ceneri e di riflessioni sulle manifestazioni di carnevale a Bagheria. Il clima e la partecipazione hanno fatto la differenza. Il resto è materia di studio.

Che fosse un momento necessario per la comunità è innegabile. Che qualcosa è andato storto pure.

Non sono le sbavature di una manifestazione non ben organizzata, con traffico in tilt il primo giorno e lo stato delle strade nelle quali i più piccoli facevano gli slalom tra i rifiuti, a farci strano, ma il contesto della comunicazione e sopratutto la necessità di zittire le contestazioni che sono nate numerosissime anche sulla pagina Facebook istituzionale del Comune.

Il brivido lungo la schiena lo sentiamo quando leggiamo commenti inorriditi sulle carenze organizzative, provenire da più parti, e sono cittadini comuni e genitori, ma anche quando leggiamo frasi che invitano al silenzio, a non manifestare dissenso. Di solito cominciano con :”non siete mai contenti… non vi sta bene niente… se uno fa è perché fa…” . L’apoteosi (ascesa tra gli dei in Olimpo) poi si raggiunge in due momenti topici :” ma perché, quelli di prima…?”, “… ma il sindaco che c’entra, che può fare…?”

Ma due sono le frasi che più ci hanno colpito: ”… accontentatevi!!!” E : ” …se non vi piaceva, potevate stare a casa”.

Ora leggerle così, potrebbero sembrare le classiche invettive da social, se non fosse che nascondono un messaggio brutto assai!!!

Chi dissente deve stare zitto, se no viene etichettato come nemico della contentezza, come leone da tastiera, e viene isolato mediaticamente (e non solo). Persone semplici che non hanno evidentemente la struttura ma vogliono dire la loro, vengono zittite, umiliate e derise con una metodicità che è precisa e che ha un nome preciso.

La mobilitazione di certe mamme sui disservizi a scuola è un esempio classico: a volte si tace e si cerca di minimizzare eventi anche rischiosi per i propri figli con una facilità disarmante. E se avvenisse l’incidente?

Non bisogna affatto accontentarsi, se qualcosa va storto bisogna denunciare in tutte le sedi, se qualcosa non quadra si deve sottolineare, perché quando si organizza per la comunità si deve fare bene, non si può improvvisare ne essere improvvisati. Il confronto con quelli di prima è una giustificazione di chi ha fallito, perché, il fatto che avrebbero fatto meglio, lo hanno promesso il giorno in cui ci hanno chiesto di votarli. Infine il sindaco può fare tanto, in primis amministrare per tutti e non solo per le lobbies di amici che gli portano voti futuri.

Un post su Facebook con una foto bellissima, stamattina recitava così : “carnevale è finito… le maschere restano…”

Smascheriamo questi atteggiamenti hanno un pessimo sapore.

Bagheria non è un Comune per tutti.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.