Si infittisce il mistero attorno al plesso scolastico di piazza Leonardo Da Vinci, anche grazie all’omertà più assoluta, e al rifiuto del confronto.
Gli agenti di X-Files sono stati visti aggirarsi nel cortile della scuola da dove sarebbero sparite prima di Pasqua le giostrine.
Un fitto mistero ingigantito dai silenzi della dirigente che nulla ha voluto gli si chiedesse negandosi per la terza o quarta volta, lasciando adito, con questo atteggiamento, a mille congetture.
Una parte di quelle strutture ricreative era state donata nel 2017 dall’associazione “La città che vorrei” che aveva tra i referenti l’oggi capo di gabinetto della Città Metropolitana di Palermo, ex assessore a Bagheria, Maurizio Lo Galbo. Raggiunto ieri telefonicamente, sulla sparizione, si diceva informato del fatto, ma non dei motivi o della destinazione delle giostrine, smontate secondo testimoni, da operai del Comune il giorno prima dell’inizio delle vacanze pasquali.
“Fu una raccolta tra privati che arrivò a circa 10mila euro – ci dice l’ex assessore – con una altalena per disabili molto particolare ed unica in tutta la città. Ricordo che nel finanziamento intercettato dai 5 stelle erano previste anche strutture nuove a sostituzione o implementazione di queste, mi auguro quindi che l’amministrazione Tripoli le abbia smontate per utilizzarle in altro luogo seppure la donazione era specifica per il plesso scolastico.”
Rimane incomprensibile come abbiano tentato di collaudare parco e atrio e tutti i lavori (che ricordiamo dovevano essere ultimati il 5 settembre scorso ), senza avere istallato le nuove strutture o messo in sicurezza quelle donate allora, che ci risultano essere state abbandonate negli ultimi anni, all’incuria.
Proclami a parte, il famoso incontro con i portatori di interesse previsto per il 15 marzo scorso con il tema dell’affido ad associazioni private della gestione dell’atrio, è andato assolutamente deserto e per questo non c’è stato seguito mediatico. A scoraggiare le associazioni sarebbe stata la pretesa di discutere dell’assegnazione di uno spazio non ancora dichiarato idoneo.
Ne avevamo parlato in una intervista con l’assessore della giunta Cinque, Alessandro Tomasello, che, come ci ricordava Maurizio Lo Galbo, fu quella che intercettò i finanziamenti e promosse, regolamentandola, l’idea di Amministrazione Condivisa, alla base di questa collaborazione con le associazioni cittadine.
Unica associazione presente per amor di verità, la Pallacanestro Bagheria, più interessata alla gestione della palestra però, che non dell’atrio.
Tutta la vicenda dell’Istituto Bagnera rischia di diventare una gigantesca farsa anche e soprattutto in virtù della gestione della comunicazione: i silenzi non fanno mai bene a nessuno, e lo stesso dicasi per le esposizioni fuori luogo, come l’essersi lasciati trascinare nelle beghe sul progetto di riqualificazione di via libertà oggi fortunatamente arenatosi grazie ai dubbi di molti commercianti e di associazioni di cittadini schieratisi al loro fianco.
Se ci avviamo ad essere un città omertosa, non abbiamo scampo.
#bravofilippocomplimenti #bagherianonecomunepertutti
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