Sarà visitabile a villa San Cataldo, sino al 24 novembre la mostra fotografica di Angelo Restivo.
l’idea di mostrare scorci di Bagheria nel confronto tra passato e presente, non deve essere stata facile da realizzare. Ma Angelo Restivo, presidente dell’Associazione Giuseppe Bagnera ha potuto contare sulla sua grande collezione, esposta a palazzo Cutò, per reperire parte del materiale e poi ha potuto avvalersi della collaborazione dello storico dell’arte Lisa Sciortino, non nuova ad imprese titaniche nella cura proprio delle grandi collezioni.
50 scatti moderni che fanno da contraltare ad immagini recuperate da vecchi testi, se non da foto private e pubbliche, ma anche antiche cartoline, e via dicendo, in un confronto sempre suggestivo.
L’azione antropica mostrata spesso nei due momenti è stata devastante anche sullo stesso paesaggio, laddove al posto della montagna oggi c’è una cava, o il cemento ha rimpiazzato meravigliose vegetazioni incolte, che animavano un territorio tanto diverso da quello odierno.
All’inaugurazione l’Assessore comunale al Turismo Francesco Gurrado ha metaforicamente tagliato il nastro.
Molto proficua la collaborazione con la Sciortino che da qualche tempo è il curatore scientifico dell’associazione Giuseppe Bagnera, avendo la collezione di palazzo Cutò, come vi abbiamo raccontato qui, molti pezzi pregiati e comunque numerose unicità.
Alla mostra – scrive nella prefazione del catalogo – si deve l’aver reso fruibile per qualche tempo un tassello importante della storia locale, consegnando alle generazioni future la testimonianza di ciò che siamo stati.
Auguro a tutti i visitatori – conclude l’esperta d’arte – di saper cogliere, attraverso il segno della memoria, il linguaggio della storia, ponendo le basi irripetibili dell’identità del popolo bagherese attraverso gli istanti fissati nelle eccellenti riprese fotografiche.
Potente il messaggio del professore Tommaso Romano, che ha fattivamente collaborato alla realizzazione dell’evento, ma che non ha potuto presenziare pur facendo recapitare un messaggio.
Angelo Restivo è un moderno Defensor Civitas – scrive Il professore Romano – Bagheria e il suo cuore, il suo mondo e il suo stesso destino. É sempre stata passione e stupore, disincanto e delusione la sua città.
Ha suonato campane, messo a regime orologi storici, fatto libri e innumerevoli mostre.
Si è battuto e si batte – si legge nel messaggio – per monumenti e per l’ambiente, è un pedagogo e spesso come un Socrate inascoltato dona amore e dà fastidio agli ignavi e ai potenti.
Perfettamente in linea con le poche parole timide che lo stesso Angelo rivolge ai visitatori, dalle quali, quel deve trasparire, traspare prepotentemente anche nelle pause, quelle che guardano al… domani.
La mostra sarà fruibile fino al 24 novembre, la combattività di Restivo invece la potete rivedere in loop in questi pochi secondi di video, tutte le volte che volete.
Vi ricordiamo che è ancora possibile andarlo a trovare a palazzo Cutò e farsi mostrare la sua collezione, quella che l’Assessore Gurrado ha definito museo, individuando (riteniamo inconsciamente n.d.a.) una paternità riconosciuta filologicamente, e che quindi, come ogni museo, merita cura, attenzione e rispetto, anche fosse solo rispetto dei patti.
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