Con la città nel caos da 4 anni tra i lockdown per pandemia, chiusure per crisi, caro bollente e delinquenza, troviamo il modo di perdere tempo per spremere il limone Bagheria, fino alla buccia.
Ignoti durante la scorsa notte hanno infranto la vetrata opposta alla piazza Garibaldi, della storica Edicola di Paolo Cangialosi, che insiste su via D’Amico, per introdursi all’interno.
Stamattina intorno alle 7:00, l’amara sorpresa per il proprietario a cui non è rimasto altro da fare che chiamare le forze dell’ordine.
Sul posto sono intervenuti gli uomini dell’arma per i rilievi del caso. Al momento non è dato sapere l’ammontare preciso del danno, in ogni caso è lo stato d’animo del titolare che ha subito la ferita più profonda. Si tratta del secondo episodio dall’inizio dell’anno, e il clima comincia ad essere pesante.
Difficile anche dire se si tratta di un atto da inquadrare tra il gesto di vandalismo, a cui ci stiamo purtroppo abituando o l’ultimo di una serie di episodi sempre più frequenti e sui quali, coloro che si occupano della narrazione di questa città, descritta troppo spesso come mondo incantato dei Mini Pony, ha evitato di insistere.
Lo scorso fine settimana si era trattato dei distributori automatici sempre in corso Umberto, non appena si molla la soglia di attenzione si ricomincia.
Si attende inoltre di verificare se una qualche telecamera, tra quelle private, potrà essere utile per risalire agli autori del gesto, visto che sul territorio, quelle pubbliche funzionanti sono solo 14 e non è dato sapere quali.
Nell’ottica dello stato di degrado sociale, e del livello di delinquenza in città, diventa incomprensibile lo stallo amministrativo tra beghe politiche e quelle di mancata trasparenza sull’assegnazione di alcuni appalti. Non che dalle scaramucce tra maggioranza e certa parte di opposizione ci si aspetti gran che: di finanziamenti e opere pubbliche si tratta, e non di certo con immediato effetto sui cittadini. Le stesse opere pubbliche su cui sarebbe bene rallentare, spiegare oppure chiedere spiegazioni.
Le strade, anche superato lo stallo, continuerebbero ad essere quello che sono.
Bagheria terra di nessuno, come Gotham, con episodi di inciviltà ad ogni angolo e in ogni strada, con spaccio sotto gli occhi di tutti, furti, e gli atti di vandalismo che sono lo specchio di una insofferenza diffusa e generalizzata sopratutto delle fasce più giovani alle quali non si sta dando nessuna alternativa al degrado.
Essere uomini di fede, accompagnare commossi una processione tradizionale, significa incarnarne i valori, e trasmetterli; non esiste modo migliore di trasmettere valore che l’essere d’esempio. Che questa amministrazione butti il programma e tiri lo sciacquone, c’è una città che ha bisogno di essere amministrata che all’evento a Villa Cutò o all’alta cucina o alle fontane preferirebbe in primis essere accompagnata sulla strada che porta ad una città normale, in cui le cose citate sarebbero da spettacolare contorno dopo essersi dedicati però, a tutta una serie di priorità, spesso dimenticate o piegate in una narrazione distorta della città.
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