Lun. Ott 28th, 2024

Seppure le problematiche sono comuni a tutta la nazione, in sicilia tutto assume altri connotati e anche a Bagheria ne abbiamo esempi nella storia recente.


La segnalazione di di un disservizio accaduto a Palermo da parte di un nostro concittadino, ci da l’occasione di parlare della sanità siciliana e delle sue aberrazioni ben note qui a Bagheria, per i motivi che tutti sappiamo e che potrebbero avere ancora risvolti nascosti.

Giovedì, alle 8.30 mi reco presso villa Sofia per fare una seduta di mesoterapia presso l’ambulatorio di terapia antalgica. Con mio sommo dispiacere e di tanti altri che fanno questa terapia, per la seconda seduta consecutiva, ci comunicano che non sarà possibile effettuarla (stavolta n.d.r.) perché mancano gli aghi.

Lunedì scorso mancava il farmaco. Il bello che ci consigliano di telefonare prima anziché venire inutilmente.
Morale della favola. Tutti a casa ognuno con i suoi dolori.
E la gente che ha dovuto prendere permessi per andare o accompagnare i familiari? Ma poi, avvisare prima

Ma senza scomodare i massimi sistemi, potremmo parlare non della casa della salute, ma della casa della comunità per cui il Comune di Bagheria ha ceduto palazzo Busetta, acquisito durante l’amministrazione Cinque in un operazione che doveva dare una mano agli eredi, pagato a suon di quattrini, usato come sede del tribunale, poi della polizia municipale, degli uffici delle politiche sociali e poi ceduto gratuitamente alla ASP per un progetto che si è arenato ma nessuno lo dirà mai finché quella struttura cadrà preda del disuso e dell’incuria.
Questa è la sanità in sicilia.

Ma oggi chi sono i proprietari di villa Santa Teresa?

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.