Mer. Ott 23rd, 2024

La vicenda delle scorse settimane ha dei connotati gravissimi, purtroppo comuni a molti plessi. Inconcepibile l’omertà e i silenzi delle istituzioni e della dirigenza.

Un alunno disabile tormentato da un gruppo di bulletti, con episodi che andrebbero avanti da tempo e di cui si dice fossero a conoscenza un po’ tutti, non mancando anche i soliti video sui social dei minori.
L’epilogo della vicenda sfiora la tragedia, con una connotazione fortemente criminale. La vittima di bullismo reagisce come può e ferisce uno dei suoi aguzzini. Pochi giorni dopo, due ragazzi incappucciati lo attirano in una imboscata e lo picchiano con un bastone o una spranga.
In una città normale ne avrebbero parlato tutti i telegiornali. Sarebbero venute Le Iene, Striscia la Notizia, La Vita in diretta e chi più ne ha, più ne metta. A BAGHERIA IL SILENZIO!!!

Dove è la dirigente la prof.ssa Lucia Bonaffino? Ha pubblicamente stigmatizzato quanto accaduto? Ha organizzato incontri con le famiglie e i docenti?
Questi non sono mai eventi improvvisi: come era intervenuta o stava intervenendo la dirigenza? Cosa ne sa il collegio docenti? Erano stati avvisati i servizi sociali? Si possono rendere pubbliche le note e le comunicazioni?
Il Comune di Bagheria sta organizzando una serie di incontri con le dirigenze scolastiche per portare avanti il tema della legalità e della democrazia partecipata (come finì con il mediatore di quartiere? Non conviene più?). Non è forse legalità denunciare questi eventi? Non è forse omertà nascondere la testa sotto la sabbia?

È incomprensibile poi come ci si possa presentare alla comunità come baluardo di certi valori, alla luce di questi silenzi.
E questo atteggiamento omertoso, lo abbiamo più volte sottolineato, è trasversale a vari plessi scolastici, molti dei quali notoriamente vicini ad espressioni politiche portanti di questa amministrazione.

Ma l’opportunismo politico viene prima del benessere dei nostri ragazzi?
E ancora: ma che valore hanno queste parole parlate in queste iniziative, paragonate ad una spedizione punitiva intimidatoria di stile mafioso, perpetrata presumibilmente da due minori?
Ma non è chiaro a tutti a chi giovano questi silenzi?
C’è qualcuno delle forze dell’ordine che si presta a silenziare queste vicende?
E che nessuno osi dire: RAGAZZATE !
Che nessuno osi minimizzare: le nostre strade e alcuni dei nostri ragazzi sono figli di 5 anni di minimizzazione e indifferenza.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.