L’intervista del sindaco sul canale YouTube del Pungolo di Bagheria di Pino Grasso, “per parlare” di politica chiudeva un trittico di incontri, disturbato però dalle rivelazioni di Patrizio Cinque.
Alla fine, a proposito, della vicenda che potete ricostruire nel link in fondo all’articolo, ha dovuto parlarne, in differita, senza confronto in comfort zone (un suo assessore omonimo dice con stile).
Lui che c’entra, poverino? C’è l’organo che ha esperito la gara secondo le norme europee l’Urega. Non è il Comune. Non racconta però che quell’organo ha solo ratificato un percorso di assegnazione in cui l’ex assessore Angelo Barone, ha parte attiva fino alla fine. Non racconta che Barone entra in società con l’azienda assegnataria del progetto di finanza, successivamente a quella fase, addirittura successivamente all’assegnazione, ed è figlia di un contratto con tanto di rogito notarile in cui l’ex assessore firma in quanto componente della società Baaria light, con il Comune presente. Non lo ha riconosciuto? Oppure gli ha chiesto : ”ehi come stai? Come mai da queste parti?”.
Si è dimenticato di spiegare come mai un project financing di vent’anni per un impegno di spesa di 18 milioni di euro (cifra di cui non parlerà mai), viene presentato alla gente in una conferenza stampa, da lui stesso, Filippo Tripoli, dal RUP Geom. Onofrio Lisuzzo, e dal redivivo (per l’occasione) assessore Massimo Cirano, (che avrà per tutta la conferenza la stessa espressione di Maria Antonietta sui gradini), e NESSUNO (!!!) della società, non una foto a grandezza naturale, non un cartonato, un collegamento Skype magari di spalle e con la voce contraffatta… NIENTE!!!
Il sindaco Tripoli parla di mascariamento, dimenticando la sua campagna elettorale coi manifesti che denunciavano una presunta parentopoli di un assessore della passata amministrazione, e i video sotto il cavalcavia allagato, o l’attuale consigliere comunale Parisi che da agronomo faceva perizie agli alberi e oggi finge di non vederne il massacro. Averlo dimenticato potrebbe essere causa di precoce attardamento senile o comunque di un problema di memoria (questo spiegherebbe come mai non ha riconosciuto Barone dal notaio). Ascoltate il silenzio del Sindaco Filippo Tripoli quando l’intervistatore gli proporne un futuro confronto… doveva gridare:” non vedo l’ora!”. È stato zitto!!!
Ma è ancora emblematico, come la questione bagherese si giochi tra Gino Di Stefano, Bartolo Di Salvo e Filippo Tripoli. Al netto delle cose che sono venute fuori , tutti loro tre, sui media, nei vari interventi, hanno dichiarato di parlare di politica. Ebbene ascoltate le loro interviste così che non si dica che fraintendiamo noi, leggete coi vostri occhi ciò che hanno dichiarato. La politica a Bagheria è questo: gli appalti per le opere pubbliche, e i servizi trasformati in favori ai cittadini (viene in mente il libro delle cose fatte del sindaco citato nell’intervista, dove ad ogni cosa corrisponde un nome e il numero dei familiari votanti).
Nessuno parla mai di sociale, nessuno parla mai del territorio, se non nel senso delle logiche spartitorie. E no!!! No!!! Basta!!!
Bagheria è vittima di abbandono e degrado purtroppo, e non di istanze di comunità, fondamentali, che sono oggi affidate a chi pensa all’ecomostro o ad amministratori a vario titolo che hanno altri interessi, e che hanno lasciato da sole tutte le zone della città in preda alla malamovida, allo spaccio, alle illegalità, tutte le strade dove si sporca, si guida e parcheggia ad mentula canis. Così come è solo il fruttivendolo a cui rubano un casco di banane,
o l’anziano che viene svegliato da uno stereo a palla o da un motore senza marmitta. Come sono soli coloro che sperano e combattono per un’urbanizzazione a misura di pianeta e vedono cementificare selvaggiamente ogni viale, o chi si occupa della salvaguardia degli animali costretti a combattere con tutti i mezzi a volte anche un po’ sopra le righe, i soprusi di chi, per le famose logiche spartitorie li ha privati di una struttura come il canile. E migliaia, migliaia di altre cose sui cui i cittadini sono inascoltati perché questa amministrazione parla solo con chi li vota o li potrebbe votare, oppure parla di grandi opere. Penso ai genitori degli alunni del plesso Bagnera e ancora potrei citarne, sopratutto chi vive in contrada Monaco vittime tre volte: di se stessi, degli altri e dell’indifferenza del Comune di Bagheria.
Poi pensiamo alla vicenda dell’illuminazione pubblica e pensiamo che vogliamo andare a conoscere la signora Di Salvo che si occupa dell’ Arco del Padreterno per andare a vedere la vera anima di Bagheria e respirare aria buona, quella che a Bagheria manca da un po’.
#bravofilippocomplimenti #bagherianonecomunepertutti
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