Mar. Ott 22nd, 2024

Il costante inseguimento del consenso e del consenso dell’amico, è stato il leitmotiv di questa amministrazione. Ma in queste ultime ore, forse si è esagerato.

La dipendenza da stupefacenti e il loro abuso è materia di satira un po’ ostica, ma potrebbe essere l’unica spiegazione plausibile per quello che si sta combinando in corso Umberto I a Bagheria. Nonostante nessuno ricordi che manca il collaudo per l’uso carrabile, dopo varie peripezie si era deciso, in tempo di elezioni, di riaprilo al transito mattutino. Così con la geniale imposizione di tumuli travestiti da panchine (le panchine mortuarie) e dei relativi paletti, ai quali una intera città si era opposta, aveva completato il quadro di un corso Umberto caotico e invivibile la mattina, preda di una baby gang nel pomeriggio.
Ma il traffico di questi giorni e l’emorragia di consenso ha suggerito una soluzione, una di quelle che è meglio attuare nottetempo. Abbattimento dei pali, panchine mortuarie sul marciapiede insieme ai vasi (non i vasi canopi seppur in tema con il tumulo), e corso Umberto destinato di nuovo alle auto.

Nel tentativo di fare ingoiare il rospo al Bagherese, il Comune di Bagheria sulla sua pagina social aveva tentato di prenderla alla lontana, coi consigli e la raccomandazioni su come parcheggiare meglio (magari, se si può, ma senza impegno, non in doppia fila).

Peccato che buona parte della cittadinanza è ormai sgamata è ha compreso il tentativo di depistaggio. Ecco allora il colpo da maestro: riapriamo una parte di via Quattociocchi (oh dall’oggi al domani, non si scherza mica, saltando pure l’inaugurazione in pompa magna) e nello stesso comunicato buttiamo là anche l’apertura del corso che ora diventa temporanea (sperando che i commercianti non leggano).
Ma cappero, se è momentanea che motivo avevi (o hai ancora) di togliere panchine nottetempo e togliere i pali? Operazione che ha un costo come si può leggere nella delibera di 11500 euro insieme ad un intervento nella piazzetta Mozart.

Un tentativo dopo l’altro di correggere il tiro ed arginare il malcontento. Su certi temi il gran maestro delle mosse clientelari e dei servizi resi come favori non ha fatto bene i conti. E se, come sembra, dovrai fare i conti con le urne molto presto, questi scivoloni su temi caldi come corso Umberto, non te li puoi proprio permettere.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.