Gio. Nov 21st, 2024

Gli anni di anarchia totale si pagano caro. Il coro è unanime: troppa “manica larga” per le strade della città. Noi lo denunciamo da sempre.

Contrada Monaco è solo la punta dell’iceberg. La voglia e l’impegno per mettere mano al gap sociale e ai fenomeni che questo genera, si scontrano con anni di negazionismo e indifferenza colpevole.
Intorno alle 21:30 di giovedì 12 settembre, partono da una zona molto vicino all’area solitamente usata per dare fuochi ai rifiuti, un paio di minuti di giochi pirotecnici.

In 20 anni di occhio su quelle palazzine, mai ricordo fuochi d’artificio sparati sulle case da quella posizione. Festeggiano la recinzione, questo è il loro modo. Lo abbiamo pensato in molti riferendoci all’area utilizzata come discarica abusiva, bonificata e recintata in questi giorni e di cui abbiamo riferito qui.
In pochi minuti, non più di una ventina, le segnalazioni di alcuni residenti: i lapilli sono arrivati nei terrazzi ma sopratutto su una parte di vegetazione incolta che ha preso fuoco facilmente. Il vento ha alimentato l’incendio, i vigili del fuoco e il numero di emergenza del comune vengono prontamente avvisati dai cittadini, nel frattempo si alza l’ennesima nube nera visibilissima nonostante il buio che spiega il perché le fiamme si siano alzate così velocemente: possibile presenza di rifiuti abbandonati.

Sul posto, prima ancora dei vigili del fuoco che arriveranno dopo 30 minuti, una pattuglia dei vigili urbani, i carabinieri, una associazione di volontari della protezione civile, il Consigliere comunale Domenico Barone che ha la delega alla sicurezza e l’Assessore Emanuele Tornatore, mentre la situazione si fa più grave.

Dopo un’ora e mezza, dall’inizio del rogo, intorno alle 23:30 le fiamme sono state domate, non si registrano danni a persone o cose, se non quelli delle esalazioni e della vegetazione interessata dalle lingue di fuoco. Stavolta però ci siamo andati molto vicini.
Pare evidente la relazione tra i giochi pirotecnici e l’incendio, bisogna capire ora se tra i video dei cittadini ed eventuali telecamere si potranno individuare i responsabili.
Quanto successo ieri sera nulla ha a che vedere con il fenomeno dei roghi dei rifiuti, ma si inserisce a pieno titolo nella gestione degli abitanti di quelle case popolari e di chi in quella zona, opera attività illecite.
Proprio per questo ci sentiamo di difendere l’impegno delle forze congiunte che si stanno spendendo nella lotta al fenomeno dei fumi tossici, ma non possiamo assolvere chi sta tardando a rivolgersi nelle sedi opportune, per ottenere il supporto necessario a reprimere duramente e fermamente, ogni illegalità che proviene da lì, cominciando da quelle più piccole, per lanciare il messaggio unanime che Bagheria non è quella, che Bagheria non ci sta, che a pochi metri da quelle palazzine, vivono persone che subiscono anche loro, l’immagine di ghetto che si è contribuito a dare di contrada Monaco, che vanno tutelate.
E che nessuno cerchi giustificazioni sociali o rivendicazioni che possano creare alibi ad un gruppetto dei delinquenti che si è imposto grazie alla tolleranza, su tutta la città.
Sicurezza e legalità siano vere priorità.

Leggere le cronache stucchevoli dei palazzi è disarmante, e forse, alla luce di tutto ciò, anche irrispettoso per chi sta sulle strade a metterci la faccia, e il cui unico interesse è il proprio lavoro e il benessere della città, e in null’altro coinvolto o interessato, non agli appalti, non alle clientele… non al denaro, non all’amore né al cielo.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.