Ven. Set 20th, 2024

Il gioco di scatole cinesi tra GoMad Srls, Associazione Culturale GoMad e la neonata Associazione Clamore ha finalmente confuso pure il Comune di Bagheria, che tra un patrocinio oneroso, la sponsorizzazione e l’elargizione amicale, ha finito per non capirci più niente.

Sul sito istituzionale del Comune di Bagheria e sulla sua pagina Facebook, si stanno concedendo da mesi, con una accelerazione negli ultimi giorni, spazi pubblicitari gratuiti alla GoMad Concerti Srls per la stagione concertistica che non ha alcun patrocinio del Comune al contrario di quanto sostenuto dallo stesso Ente, e confermato dalla società che ha pure esposto nei manifesti, senza averne titolo, il gonfalone di Bagheria.

Prima di procedere all’analisi dei fatti, giusto una considerazione, il mancato introito derivante dall’avere concesso a titolo gratuito spazi pubblicitari (sempre che sia possibile farlo per un ente pubblico), mi pare si chiami danno erariale, ma forse potrebbero saperlo meglio tutte le forze dell’ordine insieme alle quali, anche dall’interno dell’amministrazione, o dalle sedi concesse alle loro associazioni, si è sconfitta la mafia in città. E magari anche gli organi di controllo del Comune, atteso che dai tempi del progetto del canile municipale ad oggi, sono apparsi un po’… fuori fase.

Talmente abituato a questi patrocini onerosi, che spesso prevedono elargizioni coi soldi di tutti i cittadini, il Comune ha dimenticato l’atto amministrativo che ne definisce i contorni. Mancando questo atto, tutta la propaganda, passata per i canali ufficiali dell’Ente e lo stesso uso dello stemma del Comune apre scenari specifici di sponsorizzazione che sono normati diversamente e che prevedono tutte una serie di limiti disattesi. Il presunto patrocinio del Comune è passato in tutta la comunicazione fatta in altri canali di informazione, ingenerando in tutti l’opinione sbagliata di un patrocinio, che in realtà non c’è.

Ma il Comune non ha esattamente… dimenticato.
Da diversi anni Bagheria è diventata polo musicale per i giovani, quelli che durante l’anno si lasciano pascolare per le strade senza un perché, Si è proceduto con la scusa del ritorno di immagine a foraggiare sempre lo stesso entourage legato a 3 soggetti giuridici con un meccanismo che pecca un po’ di trasparenza. I tre soggetti hanno soci, presidenti e vice presidenti intercambiabili.
Due di questi soggetti hanno anche una omonimia specifica: GoMad concerti Srls e GoMad associazione cuturale, il terzo soggetto è il Piccolo Parco Urbano APS.
Da un po di tempo ci siamo accorti di uno strano gioco delle parti: per organizzare i concerti che sono attività imprenditoriale a pagamento per i cittadini, l’associazione culturale, chiede e riceve un beneficio economico, sempre vicino ai 10000 euro, per lo stesso medesimo evento per cui guadagna quando si chiama società a responsabilità limitata semplificata. Due domande: l’associazione ottiene queste elargizioni perché promuove cultura, ma anche perché a livello fiscale questi contributi hanno un iter diverso?

Probabilmente per le attenzioni che abbiamo dedicato, quest’anno il patrocinio non lo chiede nessuna delle due GoMad, ma una associazione culturale che si chiama Clamore, che ha la stessa sede di GoMad, di cui nessuno ha conoscenza diretta e di cui, nelle due delibere che definiscono questo patrocinio, non è nemmeno indicata la partita I.V.A.

Questa associazione pare dalla seconda delibera, non si occuperà dei concerti in se, ma di fornire servizi a questi concerti (e perché glieli dovremmo pagare noi?) il che non spiega l’eventuale ritorno di immagine per il Comune, tale da patrocinare i servizi stessi. Ci sembra un ulteriore escamotage per veicolare questo contributo. Certo è che anche per il 50° anniversario del Museo Guttuso, per il video realizzato da Nico Bonomolo, fu pagata l’associazione culturale GoMad (??????) non i soliti 10000, ma 9999 euro (cifra diversa per non dare nell’occhio?).

Se non fosse chiaro e qualcuno volesse approfondire, posso produrre tutte le delibere e le visure camerali, ed eventualmente fare anche dei disegnini.
E tra tutti i consiglieri comunali e loro parenti, acquisiti e diretti, che sono inseriti in associazioni a vario titolo, si potrà stare tranquilli?

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.