Gio. Set 19th, 2024

Giusy Mineo è un’insegnante di scuola primaria. Ha delle idee per i giovani di questa città: nella loro assoluta genuinità e nell’essere perfettamente centrate, a me sono piaciute.

Il disagio giovanile è un tema su cui tanti si riempiono la bocca, ma pochissimi hanno le competenze per affrontarlo. Chi fa puericultura forse ha un metro di analisi più professionale, ma anche più empatico.

Non bisogna essere necessariamente membri del pomposo gotha delle intelligenze accreditate dal comune sentire, e meno che mai di quelle accreditate dalla politica, per rivendicare il ruolo di cittadini propositivi con cognizione di causa. Forse quello che manca è proprio la capacità di mettere da parte la presunzione di avere tutte le soluzioni perché figli della tradizione politica, da un lato e l’ascolto delle professionalità o delle istanze della gente comune, dall’altro.

Giusy Mineo è un’insegnante di Scuola Primaria da sempre, 37 anni di insegnamento.

Una vita trascorsa con i bambini, – ci dice – che sono la parte migliore della società, anime pure e semplici, sognatori meravigliosi, capaci di accettare tutto ciò che è diverso da loro rendendolo normale, con una spontaneità disarmante. Chi ha la possibilità di lavorare con i bambini, è certamente un privilegiato, perché ha l’occasione di mantenere in vita il bambino che è in sé e questo, sicuramente, risulta essere un’arma a doppio taglio, forse una vera e propria antinomia: può rivelarsi un vantaggio in certi casi e una svantaggio al contempo.
Stare con i bambini apre parecchio la mente, accresce la capacità di sviluppare il pensiero critico – continua l’insegnante – con i bambini non si può barare, non si possono adottare comportamenti falsi o scorretti, il bianco è bianco e il nero è nero, i rapporti sono chiarissimi e ben definiti. Niente scherzi!
I bambini hanno le idee chiare e trovano le soluzioni, spesso anche a problemi apparentemente aggrovigliati, in un batter d’occhio e con una spontaneità veramente disarmante.

Molti anni fa avevo creato una ludoteca – racconta ancora la Mineo – esattamente nel lontano 1999, a Bagheria, in Via Mattarella, dove oggi si trovano i locali dell’OVS, Babyland, quando nessuno, almeno a Bagheria, sapeva cosa fosse una ludoteca. Ricordo che le persone entravano e mi chiedevano, ma che cos’è? È una biblioteca? Una cineteca?
Il fatto sta, che in men che non si dica arrivai ad avere tantissimi iscritti, tra la mattina e il pomeriggio, ingressi ad ore a mai finire e feste di compleanno. Era veramente la “terra dei bambini”. Dopo quasi un lustro, con l’arrivo delle mie figlie, feci la scelta sofferta di chiuderla, perché non riuscivo a seguire l’attività avviata come volevo e al contempo a prendermi cura delle mie bambine, avendo già un impiego come insegnante.
Fu una scelta sofferta con conseguente protesta dei genitori dei bambini frequentanti, ma non trovai chi potesse sostituirmi degnamente.
Adesso mi occupo, professionalmente parlando, di insegnamento a tempo pieno –
incalza Giusy – sono per l’appunto, un docente di Scuola Primaria, di ruolo dal 1991, presto servizio nell’Istituto comprensivo Carducci Gramsci, dove ho la possibilità di trascorrere giornate meravigliose con i miei dolcissimi alunni. Ed è proprio a loro che mi riferisco, oltre che alle mie figlie adolescenti, quando penso al futuro dei giovani, giovani che a loro volta, sono il futuro della società.

Ormai è un pensiero ricorrente che occupa un settore specifico e costante nella mia mente, potrei dire quasi fisso. Tutte le volte che mi ritrovo a percorrere le strade di Bagheria – ci dice in conclusione la puericultrice – soprattutto quelle caratterizzate da muri, anche abbastanza estesi, in stato di degrado o nel migliore dei casi di freddo e grigio cemento, vedi Corso Baldassarre Scaduto, Via Perez, la ex via Parisi, per citarne qualcuna, ho delle vere e proprie visioni di esplosioni di colori, e immagino murales stile Borgo Parrini, o maioliche rappresentanti miti e leggende della nostra terra, vedi Colapesce ad esempio o la leggenda delle teste di Moro, per citarne qualcuna.

Tutto questo non solo attirerebbe migliaia di turisti, che sicuramente verrebbero ad ammirare delle opere così singolari, risvegliando diversi settori economici, quali commercio, ristorazione, etc… ma soprattutto creerebbe nuovi posti di lavoro per i giovani, dando vita, per l’appunto, ad esempio, a delle cooperative giovanili, coinvolgendo giovani ed eventualmente meno giovani artisti come coordinatori dei lavori, per realizzare le opere di cui parlato prima. Io credo nello sviluppo e nel progresso, nella possibilità di offrire ai giovani occasioni di realizzazione e successo, condizioni necessarie per incrementare lo sviluppo di una società positiva e gratificante a discapito dell’ illegalità, della delinquenza, e della negatività. Visionaria, chissà, però ci si può provare.

Quando ci saranno gli spazi per cittadini pensanti (n.d.r.)

cit. La città del sole, Tommaso Campanella, 1602

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.