Un mulino funzionante in un museo demo-etno-antropologico? E se fosse anche momento di tirocinio per le scuole di mugnai?
Alla base della dieta mediterranea ci sono pane e pasta e i loro derivati. L’arte della macinazione del grano e la produzione di farine per panificazione e prodotti alimentari in genere, ha una grande valenza industriale nell’arco della sua evoluzione, ma anche sociale e antropologica, segnando le primissime ed antichissime applicazioni umane in ambito di trasformazione dei cibi. La capacità dell’uomo di passare dalla raccolta, del cibo, alla caccia, alla coltivazione e allevamento e alla trasformazione del cibo stesso, descrive i passi evolutivi del contesto sociale. E se gli antichi attrezzi agricoli e non solo, trovano posto nei musei ad indirizzo demo-etno-antropologico, una struttura come un vecchio mulino elettrico (ecosostenibilità massima) può essere esso stesso attrazione culturale e turistica semplicemente rimettendolo in funzione.
Bagheria ha grande tradizione agricola e pastorale e se piuttosto che cercare di rinnovarla in contesti di mercati internazionali inavvicinabili, si cercasse di restituire lustro all’aspetto di tradizione?!?
Io provengo da una secolare famiglia di mugnai con stabilimenti e Partinico e Corleone nel cuore dei granai del palermitano. Sono nato con l’odore classico del grano stoccato e della farina appena macinata.
La valenza che può avere un vecchio mulino restaurato e fatto funzionare periodicamente, ma durante un percorso di visite ad indirizzo demo-etno-antroprologico a cui si potrebbe destinare un ampia area del costituendo polo multiculturale(?) per una esposizione permanente, multimediale e interattiva, forse può avere maggiore significato ed impatto che una improbabile succursale di Masterchef, già al limite del fuori moda.
Le scuole di formazione di mugnai da destinare alle industrie molitorie sparse in tutto il mondo, ma anche in sicilia (potrebbe essere un modo per combattere la fuga di giovani, formandoli sul posto e offrendo opportunità di impiego nella regione) avrebbero anche un luogo dove organizzare i tirocini formativi.
Le innovazioni tecnologiche nell’ambito delle forze motrici e delle automazioni nei mulini sono andate avanti, ma l’arte di applicare e studiare un buon piano di setacciatura delle moliture (diagramma) per il rotostaccio , lo impari anche meglio nelle vecchie strutture.
Essere open mind significa guardare con intelligenza al passato per aprirsi al futuro.
Interessante sapere cosa ne pensa il cittadino bagherese.
n.b. L’immagine di apertura è stata reperita sul web. Fonte QdS.it
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