Gio. Set 19th, 2024

Prosegue la vena “terrazzata” dei ricordi del Professore Antonino Russo. Il balcone in questione, che lui descrive come lo ha fotografato in una delle sue antiche visite, ancora oggi crea la stessa sensazione della natura che prende il sopravvento e riacquisisce spazi rubati.

A Bagheria non à difficile vedere balconi pieni di piante, Il balcone che ho visto tanti anni fa non e facile da incontrare: si trattava di un balcone abbastanza lungo dentro il quale prosperavano diverse piante di fichi d’india, con tanto di fiori e frutti.
Il lungo balcone non aveva più l’inferriata come parapetto, era difficile andarlo a visitare perché non c’era lo spazio necessario per farlo. Tra l’altro, attraverso le porte aperte (nelle palazzina di cui è prospetto n.d.r) erano visibili due stanze vuote segno dell’abbandono. Anche riuscendo a raggiungerlo, il balcone non poteva essere attraversato da una persona perché le piante che lo invadevano non lo permettevano.
Nel piano del balcone la polvere aveva favorito la nascita di erbacce che contribuivano a invadere tutto gli spazi .
Vi era uno scoppio di verde punteggiato dal giallo dei frutti che dava una idea di vitalità, mentre a guardare bene la scena si potevano notare vetri rotti e, come già detto, due stanze desolatamente vuote, a fare da contrasto.
Essendo una strada statale, quella dove si trova la palazzina in questione, attraversandola in auto molti avranno avuto modo di individuare il balcone che ad ogni osservatore e osservazione, certamente restituisce suggestioni diverse.

N.d.r.
La splendida palazzina abbandonata è confinante con il mulino Cuffaro. Non sappiamo a cosa è destinata l’area con esattezza (polo multiculturale spiega poco), speriamo che la mano dell’uomo non ne deturpi ulteriormente il fascino.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.