ReteCivica Bagheria ribadisce la voglia di fare lo spartiacque tra la sopravvivenza di vecchie logiche e la necessità della comunità di un vero cambio di passo. Più nuovo di così!?!
“Noi ci siamo! ReteCivica Bagheria c’è! Ignazio Soresi c’è!”
Questo l’incipit della nota diffusa dal coordinamento cittadino attraverso la sua pagina ufficiale di Facebook.
“Quello che si sta prospettando a Bagheria per le prossime amministrative non è una cosa che sta avvenendo per caso. Restare a guardare e a meravigliarsi dell’anomalia non basta.
C’è un progetto specifico di annientamento dell’avversario politico che è davvero strano. Considerando che ci si aspetta una vittoria schiacciante, perché mettere in campo un asse che parte da Totò Cuffaro, passa da Cateno De Luca e finisce con Matteo Renzi e che si gioca anche in Europa, con al centro di questi inciuci il sindaco uscente Filippo Tripoli, Biagio Sciortino e Ismaele La Vardera? A cosa serve questa potenza di fuoco? A garantire interessi futuri? Quali?”
“Forse non solo a questo.”
“Forse anche a silenziare le voci fuori dal coro, voci imprevedibili come quella mia e dei cittadini che hanno saputo, con me, dare un nome e cognome a certi fenomeni di Bagheria.”
Prosegue Ignazio Soresi.
“Non siamo saltati su nessun carro, abbiamo resistito, nonostante le delusioni, abbiamo avuto accanto compagni di percorso inaffidabili e altri che hanno fatto scelte sofferte ma coerenti con le loro istanze. Alcuni, ne siamo certi, saranno sostenitori seri e leali.”
“Ora l’appello è ai cittadini.”
“Mi candido al ruolo di Sindaco con la consapevolezza di essere un outsider.
È una sfida impossibile, non ci sono coalizioni, non ho governato e non ho i mezzi per fare promesse (e mai né avrei fatte). So anche di essere scomodo, di rompere le uova nel paniere, e di difendere quello in cui credo fino allo sfinimento. Ma che altra scelta ha Bagheria? Dove è il cambiamento? Dove è il nuovo? Chi altro ha cercato in tutti i modi di smontare il mainstream di un racconto che faceva e fa a pugni con le realtà di troppi cittadini inascoltati?”
Si legge infine nel post:
“Mi candido a governare la città avendo capito che a Bagheria non servono solo risposte, ma servono le giuste domande da fare a chi si presenta alla comunità per amministrarla. E le risposte a queste domande non le hanno loro. Le hanno i cittadini, che hanno diritto di parola, sapendo di contare su un rapporto alla pari con gli amministratori, trattamento che è stato garantito a pochissimi amici, spesso portatori di interessi. Come ho dimostrato in questi anni di battaglie, io non vi lascio soli. Io non sto zitto a guardare. Mai!
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