Dom. Nov 10th, 2024

Gesualdo Vanella e Ignazio Preziosi ci raccontano l’indifferenza delle istituzioni e di una parte della comunità. Mancano gli strumenti di solidarietà minimi indispensabili e manca l’interesse.

Ricevere una chiamata da gente semplice ma vera, di cui non parlavamo da un po’ perché pensavamo avessero risolto il problema, per scoprire che non avevano risolto, ci fa sentire in colpa. Siamo stati superficiali.

Le vittime del crollo del tetto con il conseguente danneggiamento delle due unità abitative al villaggio del pescatore di Aspra, sono ancora fuori casa. Le case sono di competenza dello IACP e quindi della regione. Sono state messe in sicurezza e mentre noi siamo sul posto stanno pulendo da sfridi derivanti dalla rimozione del tetto crollato, delle mura, e della scala esterna. Lavori che purtroppo vanno a rilento. Il prossimo passo riguarda una impalcatura a sostegno del pavimento/tetto tra primo e secondo piano, passaggio che prevede non una demolizione ma un consolidamento che speriamo sia sufficiente.

Preziosi è un personaggio un po’ naïf ed impossibile non affezionarsi a lui: sono fuori da casa mia – ci dice – da agosto 2023. Un disagio che non auguro a nessuno. Ma la sensazione di abbandono è tanta.
Vanella ha un altro carattere ma anche lui non le manda a dire: se il ripristino delle case non dipende dal comune, la parte di assistenza, la macchina della cura dei propri cittadini, non è stata all’altezza. Queste le sue parole e ci raccontano entrambi di come il comune si sia attivato richiedendo ai due malcapitati di produrre dati sul proprio stato economico(?!!!?), passaggio che ha già prodotto le sue lungaggini, e aggiungono come poi sia siano modulate in base ai redditi, due proposte di aiuto, un piccolo contributo economico per uno, e un lavoretto di custode a villa San Cataldo per quattro mesi all’altro.

Noi volevamo un posto da chiamare casa fino alla soluzione del problema. Dice Vanellla, e Preziosi aggiunge: volevamo che il Comune ci aiutasse anche solo garantendo per noi, convicendo un eventuale padrone di casa a concedere ad un canone di locazione agevolato e ci venisse incontro. Magari, aggiungiamo noi, il comune poteva concedere un sgravio sulle imposte in cambio.
Ma ovviamente bisogna trovarsi nel bisogno per capire i bisogni.

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Di Redazione

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