In occasione del pestaggio ai danni di un diregente della Cgil, abbiamo chiesto un commento al Segretario della Camera del Lavoro di Bagheria Giuseppe La Piana.
La settimana scorsa in via Spinuzza, uno dei luoghi della movida palermitana, il segretario Nidil Cgil Palermo è stato aggredito da un gruppo di adolescenti, per futili motivi riportando ferite e una prognosi di 10 giorni.
Ancora ieri sera a Palermo le Forze dell’Ordine, hanno continuato la stretta sulle irregolarità spesso le legate ad alcuni luoghi di ritrovo.
A Bagheria purtroppo si continua a far finta di niente e gli interventi massicci sono stati effettuati di giovedì mattina. Già venerdì sera corso Butera tra via Dante e via Libertà c’erano oltre 100 macchina parcheggiate in doppia fila che invadevano la carreggiata, con la chiara difficoltà di chi dovesse avere una emergenza( cosa successa ad un medico questa estate, che è dovuto ricorrere all’intervento dei carabinieri).
Della situazione drammatica di Bagheria che paga l’indifferenza dell’amministrazione a riconoscere l’emergenza sicurezza, si era fatto carico la Camera del Lavoro di Bagheria e il suo segretario Giuseppe La Piana, che congiuntamente agli altri confederati e ad alcuni comitati di residenti aveva cercato una mediazione purtroppo anche questa inascoltata.
L’aggressione subita dal compagno Brugnone, al quale esprimiamo la nostra solidarietà e auguriamo una pronta guarigione, ci restituisce l’istantanea del preoccupante clima che si respira nelle città – dice il Segretario. Ringraziamo le forze dell’Ordine che sono intervenute consentendo al compagno di potersi liberare da quella bolgia di violenti. Sono tanti i casi di persone prese di mira verbalmente o aggrediti fisicamente da gruppi di giovani, talvolta anche da ragazzini, solo per il fatto di stare camminando per strada o per il fatto di voler semplicemente salire in auto e lasciare il parcheggio. Tante persone, giovani e non, ci dicono che hanno paura a tornare a casa da soli di sera, per paura di incrociare qualche gruppetto di scapestrati o visibilmente alterati da alcol o sostanze stupefacenti. È tempo che famiglie, scuole, associazioni ed istituzioni lavorino insieme affinché ci si possa prendere maggiore cura dei nostri ragazzi e ragazze – conclude La Piana – dobbiamo imparare ad ascoltarli davvero, a fornire loro tutti gli strumenti per sviluppare un’adeguata educazione emotiva e relazionale, per fare in modo che diventino adulti assertivi e non adulti violenti, frustrati e aggressivi.
Tutti noi siamo chiamati a prendere consapevolezza delle criticità e a lavorare in sinergia, non solo per far fronte all’emergenza, ma per mettere al centro il benessere e la serenità di tutti i cittadini.
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