Mer. Ott 23rd, 2024

In una palazzina di via Mattarella l’ultimo lavoro dei due prolifici artisti. Assolutamente interessante l’opera, ma la Street Art è altra cosa. Riqualificare è una parola che a Bagheria assume significati fantasiosi.

Alle 10 di lunedì 5 febbraio sarà scoperto il lavoro della concittadina Claudia Clemente in un ennesima opera a 4 mani con Filippo Calvaruso. La location è una palazzina residenziale di via Mattarella, la realizzazione nasce da una collaborazione con un gruppo di sponsor privati a commissionarlo i promotori della rassegna “Fuori cornice, lo stret art è riqualificazione urbana”.

L’opera maestosa mette in luce tutto il talento dei due artisti che sono ormai una certezza del panorama bagherese. Palese il tentativo di prosopopea proposto nella personificazione della città e di un suo nume tutelare identificato nel principe di Palalagonia dietro la figura femminile.

Ci dicono Clemente e Calvaruso : Domina Bacharia, è un omaggio a questa città immaginata come una donna forte e coraggiosa ed al contempo sensuale grazie al profumo di zagara che sprigiona un vento di pace. Sul fondo si stagliano gli aranceti di Guttuso e il Principe di Palagonia, per non dimenticare mai le nostre origini e la nostra cultura e che l’arte e la bellezza sono cibo per l’anima.

Il concetto di riqualificazione urbana invece è quello maggiormente frainteso quando si parla di Street Art a Bagheria. Ed ovviamente non è una critica agli artisti o all’opera realizzata che ha una valenza importante, per come pensata.
Se il murales ha perso quella connotazione di opera spontanea nata dalla esigenza dell’artista di una comunicazione sociale, la sua trasformazione in opera su commissione non ne può e non ne deve snaturare gli intenti comunicativi.

Nella vicina Palermo l’Alleanza Creativa Sperone 167, ha cominciato una lavoro di denuncia e di illuminazione di un quartiere difficile, con una serie di murales che nascono da una sensibilità sociale: sono su commissione ma, in questo caso, trovano un giusto compromesso con il messaggio di riqualificazione e di rinascita che si vuole lanciare.
Tutta l’iniziativa Fuori Cornice pare avere perso la necessaria attenzione alla comunicazione sociale legata alla genesi del fenomeno murales per passare ad un esercizio meramente estetico e anche (purtroppo) politico che rischia di snaturare anche l’opera e la creatività degli artisti che con tanto entusiasmo e buona fede, si prestano alle realizzazioni.

Il murales che può essere denuncia e riqualificazione va pensato in un’ottica diversa e coraggiosa a Bagheria , e mai clientelare. Insistere con interventi con propositi di riqualificazione in aree che non sono da riqualificare, rasenta il ridicolo.
Gli interventi portati avanti oggi innescando forte malumore, in via libertà, o lo stesso murales in via Mattarella, potevano essere pensati e realizzati in area dove la parola “riqualificazione” avrebbe avuto senso.

Soprattutto quando vediamo, come nella foto sopra, quale è l’unico intervento fatto da questa amministrazione in Contrada Monaco area a forte necessità di riqualificazione. Intervento chiamato di sistemazione a verde… Il cemento e l’asfalto.

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Di Redazione

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