Bagheria è l’unica città d’Italia dove non si vuole riconoscere l’emergenza e la gravità del problema. A tutti i costi non si deve dare ragione a chi si era accorto della direzione che stavano prendendo le cose.
Apprendiamo solo dagli sfoghi sui social, di come la situazione a piazza SS. Sepolcro non sia per niente migliorata. Pochi mesi fa il furgone delle parrocchia, poi il furto della vettura di Don Mario (vettura non scelta a caso in una vicenda che potete rileggere qui), e adesso atti di vandalismo indiscriminato nei confronti delle vetture parcheggiate.
Nel leggere le denunce dei cittadini, sembra di ripercorrere le denunce del Comitato dei residenti di via Capitano Luigi Giorgi in cui si trova il Pronto Soccorso o meglio il PTE, o del Comitato dei residenti di Piazza Leonardo Da Vinci.
Stesso copione. Risse, spaccio a cielo aperto, schiamazzi e disturbo della quiete pubblica. Se qualche risultato si è avuto soprattutto nella zona del PTE è stata grazie all’ impegno e alla collaborazione delle forze dell’ordine, a cui si è arrivati bypassando la mediazione dell’amministrazione assolutamente immobile anche nel volere ammettere l’esistenza del problema, ma anche grazie alle costanti denunce con foto e video di quello che accadeva, fatte dal coordinamento dei comitati, l’associazione ReteCivica-Bagheria dove sono confluite tutte le istanze. Anche grazie ad alcuni amministratori dei condomini nella zona, quelli liberi da amicizie varie, che pure si sono adoperati in prima persona, ed infine anche grazie ad iniziative provocatorie che hanno evidenziato le responsabilità di chi fa finta di niente ancora oggi.
Questa terra di nessuno in cui si abbandonano i nostri figli nei weekend, è spesso teatro di eventi collaterali ai danni della comunità tutta. Furti d’auto, rapine con spaccata ben si nascondono nella confusione ma purtroppo anche frequenti incidenti stradali.
La perplessità sta nel vergognoso silenzio di chi ci amministra. La città non è solo grandi appalti e clientele. Non ci sono stati interventi di nessuna natura nel sociale lasciando correre dalla più piccola illegalità alla più grave, senza mai intervenire e prendere posizione in maniera ferma e risoluta neppure quando sono stati aggrediti agenti della Polizia Municipale.
(foto di copertina tratta dal web)
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