Ven. Nov 22nd, 2024

Che era bella, vera e verace la Bagheria che ci racconta ancora una volta il nostro Professore Antonino Russo, anche nella malinconia degli eventi funesti che cambiano la nostra vita.

La pescheria, per la sua posizione sopraelevata rispetto al corso Umberto, rappresentava una specie di balcone sullo stesso. Ogni giorno vi era sempre qualche sfaccendato che trascorreva parecchi minuti ad osservare il passeggio lungo il corso. Una pulizia sommaria veniva effettuata dagli stessi pescivendoli, ma l’odore intenso di pesce andato in malora rimaneva. Il Comune faceva pulire con secchi d’acqua e qualche scaglia di sapone. L’odore intenso, però, era sempre presente e cresceva di giorno in giorno.
Il caratteristico vociare dei pescivendoli era una musica costante per tutta la mattinata e parte del pomeriggio.
Quando giungeva il pesce da Aspra se ne avvertiva il caratteristico odore e le ceste che contenevano i pesci si svuotavano in poco tempo. Ogni bagherese aveva il suo pescivendolo di fiducia e acquistava sempre il prodotto nella massima sicurezza. Io venivo inviato da mio padre dal suo e quello mi dava sempre il pesce utile alla bisogna. La bisogna era chiara: qualità buona e prezzo contenuto. Si mangiava pesce ogni quanto si poteva. La mamma il pesce lo faceva pulire a mio padre perne perchè lo stesso aveva acquistato una certa abilità.
Il pesce era un alimento sano e nutriente e, a quel tempo questo era importante. In paese era quanto di meglio si potesse trovare. La fidanzata del nostro pescivendolo di fiducia (poi diventata sua moglie) veniva ad imparare il mestiere della sarta da mia madre, con la quale si creò un forte legame tanto che le chiese di essere cresimata. La morte prematura di mia madre, però, ha impedito che ciò avvenisse.

Resta sempre aggiornato con noi:

https://t.me/linchiestadibagheria

Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.