Piazza Indipendenza ha cambiato faccia negli anni. Durante la guerra e nel primo dopoguerra è stata la sede di un edificio che ospitava la cucina economica, molto frequentata da persone indigenti. Poi ha ospitato alcuni uffici del Comune.
Quando era ‘o chianu era sede di partite di pallone dalla mattina alla sera. Le persone del luogo erano esasperate perché c’era un vociare scomposto per tutto il giorno, oltre a pallonate che piombavano su persone e cose a tutte le ore del giorno.
Dal Corso Umberto I° si raggiungeva (e si raggiunge ancora) la piazza dalla via Salvatore Di Pasquale, dalla via XX Settembre, ma anche dalla via Ciro Scianna. Prima della costruzione era uno spazio adatto ad organizzare partite di calcio con piccole palle, o palloni quasi sgonfi che qualcuno aveva buttato nei cumuli di spazzatura. Se un ragazzo portava una palla, era lo stesso che decideva il corso della partita e quando la stessa doveva avere termine.
‘O chianu si giocava anche con la strummula. Chi falliva la lazzata pagava un pegno che consisteva nel ricevere colpi di pizzo sulla propria strummula. Alcuni ragazzi ne avevano una fornita di punta affilata e disponevano di una buona forza, tale da spaccare in due il tuo giocattolo. Si poteva incollare il giocattolo con la colla da falegname, ma era una soluzione provvisoria. Praticamente occorreva procurarne una nuova.
Nella foto che pubblichiamo si vede in primo piano la piazza 4 novembre e alla destra (dopo la via Scordato, dopo avere attraversato il Corso Umberto I° e dopo avere percorso la via Salvatore Di Pasquale) s’intravede il fabbricato della vecchia cucina economica. Poi tale fabbricato è stato demolito per fare posto a una moderna costruzione.
Antonino Russo
Resta in contatto con noi: