Gio. Dic 26th, 2024

Perdersi nei ricordi del Professore Antonino Russo, significa viaggiare nel tempo, arrivare alla tragedia di un passato durissimo, e scoprire che anche nel terrore si possono trovare forme di normalità, nel sorriso dei bambini e nelle loro marachelle. Restiamo bambini più che possiamo! Restate bambini più che potete!

Certi venti di guerra mi fanno ricordare il periodo della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale io ho frequentato la scuola materna e le prime classi elementari. Non è che capissi molto della guerra,ma avevo imparato a riconoscere il suono della sirena di allarme aereo e segnali simili. In caso di allarme noi andavamo a rifugiarci nel gabinetto della signora al piano terra della palazzina dove abitavamo noi.
Secondo alcuni le scale ci avrebbero protetti dalle bombe. Invece saremmo rimasti schiacciati come topi. Meno male che su quella palazzina e dintorno non sono cadute bombe.
Quando suonava il cessate allarme si cercava di tornare alla vita normale.
Nell’autunno del 1942 io frequentavo l’Asilo Infantile dalle monache, il cui convento si trovava nei pressi della piazza S.s. Sepolcro. E ancora lì si trova. quando suonava l’allarme correvamo tutti a cercare di collocarci sotto il tavolo della maestra. Un momento di svago era costituito dal fatto che i più grandi facevano scappare i conigli dalle gabbie. Noi, chiamati dalle monache, avevamo il compito di acciuffare i conigli scappati. Ovviamente tutto questo avveniva soltanto la sera quando tornava il giardiniere, che aiutava le monache a tenere in ordine il giardinetto. Alcuni anni fa mi sono recato in quel giardinetto delle monache perché volevo rivederlo. Ho avuto una grossa delusione: lo ricordavo grande, invece era piccolissimo.

Resta sempre aggiornato con noi:

https://t.me/linchiestadibagheria

Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.