Gio. Nov 21st, 2024

Immancabile appuntamento della domenica, con la fervida memoria del Professore Antonino Russo che tra racconti onirici e piccoli episodi restituisce una Bagheria per nulla perfetta ma vera.

Un sogno

Una notte ho sognato di essere a Bagheria e di partecipare ad una manifestazione. Durante la stessa mi sono state poste due domande:
se lei manca da Bagheria ormai da diversi anni, come mai scrive ancora articoli sulla nostra cittadina?
Seconda domanda: I due poeti Castrense Civello e Giacomo Giardina,in che misura hanno rappresentato la nostra cittadina?
Alla prima domanda ho risposto:
sono andato via da Bagheria nell’ottobre del 1959, quando, cioè, avevo già compiuto 23 anni, cioè, quelli della formazione giovanile che rimangono impressi particolarmente nelle memoria. Oggi vivo di ricordi e questi vengono a galla quasi ogni giorno.
Alla seconda domanda ho risposto:
I due poeti hanno tenuto Bagheria alla ribalta nazionale per qualche tempo, grazie ai Futuristi, Marinetti in testa, che erano noti in Italia e all’estero.

Una risposta di Minico Ducato.

Un giorno sono andato a trovare il pittore di carri Minico Ducato. Egli era intento a riportare un disegno su un masciddaru. Il riporto veniva fatto tramite carta copiativa e dopo veniva completato e abbellito con la pittura. Io mi sono fatto ardito ed ho chiesto: voi pittori di carri non sapete disegnare?
Minico Ducato ha preso un foglietto e ha disegnato a penna due busti di guerrieri. Sotto ha aggiunto la dedica e la firma. Il disegno è stata la eloquente risposta alla mia domanda.

Un venerdì di… passione!

Nella sera del venerdì di passione, un monaco che faceva la predica nella chiesa Madrice,ad un certo punto, con tono accorato ha urlato: unni l’appizzu stu chiovu?
Dopo il terzo appello, una guardia comunale che sostava in fondo alla chiesa ha urlato: Appizzatillu in….
Il giorno dopo la guardia municipale ha ricevuto un bonario rimprovero dal sindaco e una severa ramanzina dal parroco.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.