Ven. Nov 22nd, 2024

Per chi non lo avesse capito a Bagheria c’è un problema. Ogni giorno che passa senza un intervento che sia in direzione del sociale o della repressione, è un giorno perso.

Ogni pomeriggio, sotto gli occhi di tutti, c’è un gruppo di ragazzi che si introduce nel plesso scolastico del Bagnera, vandalizzandolo e stazionando al campetto di calcio.
Le corna (come si dice in gergo) gli hanno suggerito di distruggere una delle porte e se tutto va bene domami troveremo rotta anche l’altra.

Questo grave situazione di giovani disagiati, è comune in tutta Italia ma fino a che ci sarà chi vi legge erroneamente una qualche rivendicazione culturale o subculturale non avrà soluzione facile. La vicenda della baby gang del corso Umberto, che l’amministrazione stenta ancora ad ammettere è indicativa. Comitati di residenti e di esercenti sono nati in diverse zone della città per denunciare già durante la pandemia continue difficoltà legate al mancato controllo. La risposta era in ogni diretta del primo cittadino : fidiamoci del buon senso.
Un sindaco che parla di centinai di evasori e cittadini incivili, si voleva fidare del loro buon senso, o del buon senso del capo banda di corso Umberto che ha assalito insieme ai suoi sodali i vigili urbani domenica scorsa.

Destinare Ottantamila euro per asfaltare la zona per i Go-kart (ci sono mille mila buche di cui non si interesseranno mai) mentre il servizio igienico sanitario non è ancora partito (dicono forse intorno al 20) e non potrà essere garantito oltre febbraio, mentre del pulmino per il trasporto dei disabili a scuola non abbiamo notizie e si lasciano passare e si alimentano le bufale sul trasporto scolastico, si potevano utilizzare per il sociale? Invece di continuare ad ammorbare la città con cose che non servono e non serviranno mai, o di sporcarle con magheggi inopportuni, era il caso di intervenire sulle politiche giovanili e di inclusione?

Bagheria è una città che vive in un piano diverso della realtà, per cui su certi argomenti che richiedono scelte coraggiose ed esulano dalla conservazione della poltrona, è meglio fare silenzio.

Così mentre in tutta Italia, in tutte le cittadine, le amministrazioni, più o meno tardivamente, cercano di arginare il problema, a Bagheria il sindaco è scappato davanti a tutti i confronti sul tema, ai tavoli chiesti dai cittadini e supportati dai sindacati(2 anni fa quando intervenire poteva essere più facile), e dove il vicesindaco dice di non sapere nemmeno cosa è la malamovida.

Le dichiarazioni del nostro sindaco al Giornale di Sicilia l’11 giugno scorso

Mio figlio che si va a drogare sotto casa degli altri, arrivando nel luogo di ritrovo a mezzanotte perché trova anche l’esercizio commerciale aperto fino alle due in piena zona residenziale con conseguente disturbo della quiete pubblica, è un problema di quei residenti, è un problema per se stesso ed è un problema per me, perché dimostra che ho fallito come padre, soprattutto se ci arriva a bordo di un Audi che in qualche modo gli ho fornito.
Ecco: gli esercenti, i residenti, quel padre e quel ragazzo vanno aiutati tutti (e magari la nostra amministrazione a tornare in questa realtà).

Purtroppo abbiamo preferito la scuola di alta cucina e altre minchiate simili una dietro l’altra.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.