Il campo sportivo di contrada Monaco, via Peppino Impastato, via Maggiore Toselli, sono discariche a cielo aperto lasciate così perché abitate dai cittadini che secondo il racconto sono cattivi. Ma questa è la soluzione?
L’importanza sociale di intervenire in certe zone, è il modo migliore di restituirle alla comunità.
La ghettizzazione non le risolleverà mai, e sopratutto restituirà una pessima immagine di tutta la città. In contrada Monaco ci vivono persone e bambini, che crescono con quello che vedono.
È estremamente triste che quel campo di calcio che potrebbe salvare ragazzi, sia in quello stato, che ci siano bambini che per andare in quella che che è una scuola di frontiera debbano passare attraverso quei cumuli. La bontà di un governo locale è la sua capacità di inclusione sociale.
A Bagheria è accaduto un processo di osmosi al contrario, l’assenza TOTALE di un’amministrazione cicala canterina ha consentito a certi fenomeni di lasciare il ghetto (che è un concetto terribile ma tanto rassicurante), e di espandersi a macchia d’olio per tutta la città.
Ecco quello che è avvenuto sotto gli occhi di tutti senza che, chi è stato chiamato a governare localmente, si sia mai esposto o che abbia attuato interventi fattivi.
Ma quali eventi culturali possono contrastare la realtà di queste immagini? Quale finta bonifica, quale appalto milionario e quale concerto può colmare la differenza tra quello che si vede in queste immagini e una realtà normale?
Tutte immagini di oggi.
Ora si potrà raccontare quello che si vuole, la realtà dell’abbandono dei rifiuti a Bagheria sopratutto in certe zone dove si rischia il collasso sociale non è un tema che puoi affrontare con un contest sui social. Rischi di dilatarne i contorni, sminuirne la pericolosità urbana in una operazione che non fa bene alla comunità.
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