Mar. Ott 22nd, 2024

Per l’immensa pira di contrada Monaco la responsabilità, secondo il comune, sarà dei proprietari del terreno.

La cosa appare chiarissima in un post sollecitato da una nostra domanda sulla pagina Facebook del Comune in cui si sostiene che un’ordinanza intima ai proprietari del terreno di rimuovere la pira.

La costruzione di cui stiamo denunciando l’incombere sulla città dalla fine di dicembre, ha preso il posto della vasca di raccolta rifiuti abusiva, su un terreno, che è area artigianale e i cui proprietari non riescono a tornare nella piena disponibilità nonostante, negli anni passati, anche la parrocchia abbia tentato la mediazione.
Un impressionante manufatto che ha il pregio di spiegare come sia avvenuta l’edificazione delle piramidi, in assenza di tecnologia, alto almeno 5/6 metri e ricadente su una superficie di oltre 100mq fatto di rottami di mobili di legno verniciati e trattati, che, una volta accesi rilasceranno una nube venefica su buonissima parte della città.
Poiché avvicinarsi a curiosare non è proprio salutare le foto in possesso di una settimana fa, non rendono l’idea, poiché la pira ingrandisce dal giorno alla notte.

La foto più recente da un terrazzo di un cittadino non rende l’idea.


Piuttosto che evitarne la costruzione (si tratta di abbandoni di rifiuti sanzionabile con l’aggravante del danneggiamento dell’altrui proprietà), si scarica la responsabilità ai cittadini che al momento sono vittime dell’ illegalità di altri, ma vittime anche della mancanza di coraggio e di capacità amministrativa del Comune.
Questa è l’ennesima empatia dimostrata da questi amministratori, che tra rimpasti, una certa propensione ai vincoli di parentela ed eccessiva affinità con certe associazioni, sempre le stesse, tradisce con troppa facilità le istanze di normalità dei cittadini che amministra.

Poche altre notazioni: il post parla di una ordinanza esistente, ma la famiglia dei proprietari, imprenditori notissimi di una altro comune del comprensorio, nulla ad oggi hanno ricevuto.

Riteniamo di scorgere in questa vicenda, gli estremi per rivolgersi ad altre sedi e lo consigliamo vivamente ai proprietari del terreno. Qualora quell’ecomostro venisse acceso il danno ambientale sarebbe ingente. Danno ecologico ed ambientale, due aggettivi che a palazzo Butera pare abbiano un daspo.

#bravofilippocomplimenti #bagherianonecomunepertutti

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.