Inauguriamo oggi, con questo articolo, una nuova rubrica che mira a condividere delle riflessioni sul Vangelo domenicale, nella speranza che ogni lettore possa trarre da esso spunti di meditazione che vanno anche oltre il semplice contesto liturgico.
Nella pagina di Vangelo proclamata domenica 3 luglio, tredicesima del tempo ordinario, Gesù descrive le condizioni per essere suoi discepoli: avere innanzitutto la consapevolezza che la vita di Dio è il respiro del cristiano, in virtù di ciò non permettere a niente, nemmeno alla morte, ed a nessuno, nemmeno gli affetti più cari, di porsi tra il discepolo e Dio.
Per fare ciò non è necessario entrare in convento o abbandonare le responsabilità quotidiane, anzi il discepolo è chiamato ad essere tale proprio nei luoghi e cui è chiamato a stare: in famiglia, al lavoro, a scuola, nei luoghi pubblici, in politica, dappertutto basta che si faccia guidare dall’amore di Gesù. Ora, in questi giorni abbiamo celebrato la festa di Maria SS delle Grazie, ecco, che l’esempio di Maria aiuti i cristiani a mettere Dio al primo posto, anche quando si è sotto la croce, poiché Lui è il tutto della nostra vita.
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