Ven. Set 20th, 2024

E con questa sentenza i comuni, compreso quello di Bagheria, hanno le ore contante. I vari comitati dei residenti di molte zone di Bagheria sorti proprio per contrastare questo fenomeno, non esiteranno di certo a ricorrere alle vie legali per ottenere la giusta tutela alla propria salute.

Ci sono comitati di residenti sorti a Bagheria spontaneamente, riunitisi poi nel coordinamento cittadino ReteCivica, che vedono finalmente ratificato quanto da loro sostenuto da 4 anni nel silenzio e nella indifferenza, anche un po’ snob, della amministrazione e di certo associazionismo sodale.
Una vicenda che parte nel 2012 in quel di Brescia che dopo alterne vicissitudini si è conclusa recentemente in cassazione e che apre la strada alle istanze di tutti gli  altri cittadini, in tutta Italia, stanchi del chiasso notturno che spesso si accompagna ad altri fenomeni di illegalità, e che potranno rivalersi contro le amministrazioni.

Si legge nella sentenza: “… è innegabile che l’ente proprietario della strada da cui provengono le immissioni denunciate debba provvedere ad adottare le misure idonee a far cessare dette immissioni. Deve quindi essere ordinata al comune convenuto la cessazione immediata delle emissioni rumorose denunciate mediante l’adozione dei provvedimenti opportuni più idonei allo scopo. Vi è stata una carenza di diligenza da parte del comune….”

Ancora:  e fatto obbligo per il Comune di predisporre un servizio di vigilanza nelle sere dal giovedì alla domenica quando gli schiamazzi della movida danno più fastidio, per evitare assembramenti notturni per strada.

L’aggravante per il Comune di Bagheria sarebbe poi da individuare nel fatto che da anni i residenti si rivolgono a loro per tutelare alcune zone emblematiche, come quella del Pronto Soccorso dove nello stesso marciapiede su cui si vedono, nel video, salire con le moto, gli avventori del Pub Mareschi, il giorno prima si era dovuto procedere ad un intervento di rianimazione di un malcapitato. Oppure nel caso del Curtigghiu, la cui presenza in piazza Leonardo Da Vinci, è, da sola, una delle cause per cui l’ingresso principale di una scuola storica di Bagheria, sembra non sarà mai più riaperto.
Ora i cittadini hanno un’arma, e crediamo, per altro, conoscendo gli animi, che la useranno prima di subito. Sarà inoltre interessante verificare se per i danni accertati dalla sentenza delle Corte di Cassazione, oltre che i Comuni per omessa vigilanza, possa essere individuata la responsabilità di quegli esercizi intorno ai quali questi fenomeni si manifestano.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.