Quando il Professore Antonino Russo, ci onora con le sue memorie, ci stupiamo sempre della puntualità della riflessione, di quanto sia questa legata all’attualità della nostra città, in maniere spontaneamente inconsapevole ma precisa. Forse che, il bagherese vero culturalmente, profondamente legato alle radici, rimane connesso seppur distante? Non siete stanchi di eleggere sempre i migliori?
Negli anni cinquanta ogni famiglia aveva un partito politico di riferimento e un rappresentante della stessa famiglia che rispondeva del corretto comportamento di tutti i membri di detta famiglia. Un giorno che io uscendo dalla Scuola Media Carducci mi sono trovato a camminare e a discutere con un compagno col quale di solito non parlavo, il mio zio ( cioè lo zio capofamiglia) mi ha chiamato in disparte e mi ha chiesto: “Che cosa vuoi fare?
“In che senso?”, ho chiesto io.
“Sei stato visto camminare con il figlio di Tizio.”
“Ci siamo trovati per caso a discutere e abbiamo camminato un poco insieme”.
Il mio zio ha detto: “D’ora in avanti stai attento a non camminare e non parlare con questo ragazzo.”
Evidentemente era di un partito diverso dal nostro. Queste, però, erano deduzioni mie.
Nessuno mi ha dato spiegazioni su determinati comportamenti.
Qualcosa sulle questioni della politica le ho capite sin dalle prime elezioni nelle quali sono stato chiamato a fare lo scrutatore. Eravamo nei primi anni sessanta. I discorsi che ho ascoltato, i movimenti di persone che ho visto, mi hanno offerto un chiaro panorama della situazione. Da allora le cose non sono cambiate di molto. Io non ho modificato più idea sulla poca affidabilità di certi personaggi. D’altra parte qualcuno bisogna eleggere se vogliamo mantenere in vita la gestione democratica della cosa pubblica. Forse bisogna stare attenti a scegliere il meno peggio, e augurarci sempre che il signore ce la mandi buona.
La foto di copertina è del maestro Mimmo Pintacuda.
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