Mer. Apr 16th, 2025

Il forte vento di scirocco ha divelto in corso Butera di fronte “Bertini”, un palo della segnaletica stradale che, nonostante il rinnovo dei marciapiedi, era rimasto vecchio, arrugginito è trattenuto da un accrocchio di ferro filato.

Ma che c’entra? Direte voi? C’entra… c’entra e centra.
Ecco se la coerenza fosse gratis e non valesse quasi 1000 euro al mese di gettoni di presenza, allora avremmo assistito all’atto estremo delle dimissioni dal consiglio comunale.
Oggi il consigliere Federico Guzzo, eletto nella lista Si Cambia (dove è nascosto il PD), a sostegno del sindaco Filippo Tripoli, è uscito ufficialmente dalla maggioranza, con un lungo intervento di accusa, nei confronti del sindaco e del progetto civico alla base della rielezione del primo cittadino ma anche della sua elezione.
Eppure non riusciamo a non prendere atto della miopia di chi si è accorto solo oggi dopo sei anni, della natura dei compagni di percorso mostrando una finta ingenuità che non fa onore alla consistenza politica del personaggio.
Seppure si vuole sostenere di non avere saputo nulla al momento della costruzione della coalizione, non si può negare che della natura politica di molti dei nostri amministratori, si parla con insistenza da mesi. “Base Popolare” per esempio non è mai stata una lista civica e nel giugno 2024 il sindaco Tripoli si è presentato con questa lista: un partito che ha contribuito a fondare con il figlio di Ciriaco De Mita, e lo avevamo detto urbis et orbis, non con Italia viva. Non sapere di Gurrado leghista poi, a noi pare più una colpa che una esimenda.

Noi ne parliamo dal 14 gennaio nello specifico quando fu annunciato il futuro ritorno tra le braccia del padre del nostro Filippo, e mentre noi trattavano la vicenda con ironia, c’era chi si prendeva sul serio.



Sono dichiarazioni rilasciate proprio da Guzzo, in un estremo anelito di convivenza.
Ma aldilà del sassolino nella scarpa che non abbiamo resistito a togliere, resta al consigliere il merito indiscusso di avere segnato la via della morte definitiva di un progetto civico nato falso, e che morirà falsissimo allorquando si cercherà di propinare alla città la candidatura di Biagio Sciortino a futuro sindaco di Bagheria a tutela della continuità delle clientele e dei presunti comitati d’affari.
Oggi chi crede nelle parole del Sindaco Filippo Tripoli, o è rimasto abbagliato da una comunicazione efficace quanto farlocca, oppure ha ottenuto (o sa che otterrà) qualcosa, non già direttamente da qualcuno, ma da un sistema messo in atto, che chiama progetto civico quello che è il sacco della città, rovinata dalla mancanza di un visione globale, seconda o assecondata a ben altre esigenze.
Inappuntabile la risposta del sindaco al discorso di Guzzo che si può tradurre in: ma lo stai sapendo ora?

Da domani ovviamente non cambierà una beneamata…

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.