Gio. Nov 21st, 2024

In una breve descrizione del Professore Antonino Russo dell’opera d’arte, bastano poche parole per immaginare il passato di giovani amanti del bello, che spassionatamente viaggiavano per Bagheria. Durissimo il contrasto con le realtà dei giorni nostri.

Spesso all’uscita dalla scuola media “G. Carducci” andavamo verso il cancello di Villa Butera, sperando che fosse aperto per andare ad ammirare la statua della Dea dell’Abbondanza.
Per noi rappresentava il massimo della bellezza statuaria, lo stereotipo. Trascorrevamo parecchi secondi in contemplazione. Alla fine, vinti dalla fame, andavamo a casa.
La statua raffigura una bellissima donna collocata dentro una vasca poligonale, seduta su uno scoglio.

La dea con la testa cinta da una corona di fiori, nella destra tiene una cornucopia (o corno della Abbondanza, con ornamento di fiori e verdura). Sull’acqua della fontana scivola un’oca.

La statua successivamente è diventata il principale elemento di una esedra sita davanti alla villa Trabia.

Lo scultore Ignazio Marabitti, è nato a Palermo il 6 settembre del 1719 da una famiglia di artigiani. Dei due fratelli di Ignazio, Giuseppe è stato intagliatore, mentre Lorenzo si è dedicato alla lavorazione del marmo. Ignazio, però, ha avuto maggior successo e ha lasciato diverse opere di pregevole fattura. Qui vogliamo segnalare la statua dell’Abbondanza che oggi si trova, come si è detto, davanti alla villa Trabia. Altre opere di Ignazio Marabitti si possono ammirare a Bagheria nel palazzo Valguarnera e a Palermo alla Villa Comunale e altrove.

Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.