L’evento è stato un successo. La sala si è riempita, interventi autorevoli, e pubblico che ha interagito partecipando attivamente.

Si è svolto sabato 15 febbraio, il 2° dibattito sul tema Impegno civico, informazione e legalità: come si contrasta la mafia presso il Teatro degli italiani all’interno del Museo dell’Acciuga di Aspra.
L’evento si inquadra nel contesto di cronaca che stiamo vivendo, da un lato all’indomani di una delle più importanti operazioni degli ultimi tempi, portata avanti dall’Arma dei Carabinieri, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia con 180 arresti di cui un certo numero proprio a Bagheria e dall’altro alla vigilia della marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia che ha valenza evocativa degli anni in cui la mafia uccideva.

Poco spazio si ottiene a Bagheria parlando di mafia. Meglio l’omertà. Eppure la sala era piena di cittadini. Potete rivedere l’evento trasmesso sulla nostra pagina Facebook qui Qualcuno spesso mi apostrofa come maleducato, quando chiedo, quando vorrei spiegazioni, quando propongo riflessioni. Ricordo che Totò Riina nei confronti con i vari pentiti, usava proprio quel termine: ‘parla educato’.

Mille volte voglio essere maleducato se significa non essere omertoso.
“Tutto quello che non è smentito diventa storia”(cit.)
I convenuti all’evento, godevano a vario titolo, della giusta autorevolezza per disegnare il contorno del fenomeno mafioso. Dispiace che i grandi assenti dell’evento siano stati sia i politici, sia parte consistente della stampa e parte dell’associazionismo locali. Un gran brutto segnale simile a quel silenzio spesso evocato in certi ambiti quelli in cui il silenzio si chiama omertà.

Assodato che nessuno si è premurato di smentire quanto contenuto nella mia pubblicazione che quindi assume connotato di verità, ieri ho annunciato il prossimo libro che dovrebbe essere dato alle stampe prima delle fine dell’anno. ‘I feudatari’ racconterà delle linee di discendenza dei vassalli, valvassori e valvassini (quelli che io chiamo gli ammiocugino), divisi per assessore di pertinenza, indicando tutti i vantaggi ottenuti, incarichi onerosi e non (poco importa), sedi, locali, beni confiscati, spesso in barba agli iter, in virtù dell’appartenenza alla consorteria di riferimento, gestione di luoghi pubblici chiavi in mano, intere strade a propria disposizione ecc ecc ecc.

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