L’annuncio in un lungo post melodrammatico sul suo profilo personale Facebook, in cui si infiocchetta con belle parole, un balletto delle poltrone per assicurare longevità al progetto di Filippo Tripoli.
Bisogna chiamare le cose con il loro nome. Lo si deve alla gente di questa città, e il nome giusto per la vicenda è opportunismo politico.
La maggioranza che manca in consiglio comunale, il rischio di non potere portare avanti tutti quegli atti che nei prossimi mesi potevano essere indispensabili per la campagna elettorale, e il fatto che l’assessore Tornatore non avesse espressione in consiglio, lo hanno trasformato nel perfetto agnello sacrificale, al quale di certo si garantirà il futuro politico in altra tornata elettorale, come da Manuale del Giovane Democristiano.
Ne avevamo anticipato l’annuncio di una settimana, ma ovviamente non potevamo prevedere il lungo messaggio sui social, e soprattutto l’ultima frase apotropaica: “ la politica è bella”.
Ci viene in mente allora una altra frase, quella del regista Giuseppe Tornatore, in occasione di una intervista ad un quotidiano per la presentazione del libro “All’epica, c’era una volta la politica”, circa un anno fa: “la bella politica non abita più a Bagheria”.
La consequenzialità è disarmante: la politica è bella… ma… la bella politica non abita più qui.
Non abbiamo la capacità di tirare le somme sull‘operato dell’assessore: le politiche sociali, le scuole, l’inclusione, ognuno può vedere coi suoi occhi.
Domani con la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale, avremo contezza dei fatti e della visione politica di questa amministrazione per questi ultimi interminabili mesi, seppure, il fatto che il sindaco abbia rinviato alcuni impegni per il 19 aprile, fa pensare che è già prevista l’assenza del numero legale, alla prima convocazione. Filippo ha pure doti divinatorie.
Resta la certezza, che si tratta, d’un brutto balletto di poltrone, in un progetto politico fallito, senza numeri, con una compravendita di consiglieri, che non porterà nulla di buono alla città, e con una spada di Damocle che pende sul collo di questa amministrazione: la vicenda della pubblica illuminazione (potete approfondire qui), che indiscrezioni vogliono già al vaglio degli inquirenti e sulla quale, quasi tutti, stanno scegliendo un inspiegabile silenzio.
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