Mar. Gen 14th, 2025

Rintracciata un’inedita opera di un Renato Guttuso scenografo e costumista purtroppo poco noto. Quando la cultura è evoluzione e modernità.

La dott. Lisa Sciortino, storica dell’arte e instancabile autrice di svariate monografie, studi e cataloghi, ha fatto di nuovo centro! 
Una felice casualità, la definisce lei. In realtà, dietro ci sono anni di studio e di fiducia trasmessa ai suoi concittadini (e non solo!) che, come ha dichiarato più volte la studiosa, molto spesso la contattano per avere informazioni su opere d’arte ereditate o gelosamente custodite oppure per affidarle studi precisi su collezioni private. È successo, ad esempio, con Emilio Murdolo, maestro di Renato Guttuso, con la collezione Daneu Tschinke e i numerosissimi elementi del carretto siciliano donati per suo tramite alla pinacoteca comunale di Bagheria, e ancora con la collezione Galioto, oggi godibile attraverso il bel catalogo pubblicato, con quella di Angelo Restivo, in parte esposta a Palazzo Cutò con l’Associazione Culturale “G. Bagnera” (oggi a rischio di un miope sfratto n.d.r.), e con la variegata raccolta Renda Pitti, studiata in ogni parte, dall’arte sacra ai dipinti, dalle incisioni alle porcellane, dagli argenti laici a quelli liturgici.

Durante la presentazione del suo recentissimo libro Tommaso Sciortino. L’ultimo carradore, Lisa Sciortino ha raccontato che lungo la carriera di storica dell’arte si è spesso prodigata al “recupero” di individualità artistiche, opere d’arte di vario genere, collezioni e donazioni con lo scopo di rendere noto e fruibile tutto quel patrimonio culturale che altrimenti rischia di finire nel dimenticatoio e nell’oblio per inconsapevolezza, pigrizia o mancato interesse. Sono conosciute le sue ricerche sul pittore Francesco Gagliardo, allievo di Onofrio Tomaselli, sull’arte scultorea del concittadino Tommaso Buttitta, sulla pittura di Tom Di Salvo, artista figlio di Bagheria.

Ebbene “succede che privati – riferisce la Sciortino – mi contattino per mostrare il loro piccolo tesoro: una Ballerina eseguita a matita e china su cartoncino e firmata in basso da Renato Guttuso. L’immagine fu realizzata assieme ad altre per la rappresentazione dell’opera buffa di Stravinskij Mavra”. 
Così la studiosa ne sigla un saggio scientifico che analizza Guttuso nella insolita veste di scenografo e costumista, che potete leggere qui

Adesso, la piccola opera del maestro bagherese può godere della giusta notorietà ma quello che interessa maggiormente alla Sciortino è che l’iniziativa possa servire da stimolo ad altri collezionisti che conservano in casa tesori che possono essere riscoperti e conosciuti. “In realtà, –continua la storica dell’arte – esistono diversi Guttuso nelle case di Bagheria che attendono di essere ‘rivelati’ ma occorre saper attendere la disponibilità delle famiglie a mostrarli, mantenendo l’eventuale anonimato sulla proprietà”.
Da semplice appassionati d’arte, sentiamo il prurito della scoperta, il piacere del contatto fisico con l’opera, con il suo studio e con la sua analisi. Cose che da dietro una poltrona di una qualunque scrivania, di una qualunque incarico o comitato, non si può vivere appieno.
Arte e cultura sono superiori alla bandiera politiche e agli intrighi burocratici perseguendo chissà quale interesse personale.
L’arte vissuta è cosa diversa dall’arte amministrata. Questo fa la differenza tra l’eccellenza e la mediocrità.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.